Dal cancro si può guarire e, soprattutto, dopo questa enorme sofferenza si può avere la forza di guardare la vita con occhi nuovi.
C’è riuscita Rosamaria Scaramuzzino, in arte Scar, che dopo essersi ammalata di carcinoma mammario all’età di 32 anni ha deciso di dedicarsi nuovamente all’arte che per tanti anni della sua vita l’aveva accompagnata. Scar è attualmente responsabile operativa in un call center, ma da quando aveva 4 anni ha sempre avuto una forte propensione artistica che riusciva ad esprimere attraverso il corpo, suo principale mezzo di espressione. Dopo è arrivata l’università, un lavoro soddisfacente e purtroppo anche il cancro che le ha lasciato un segno indelebile. Forse è stato questo difficile momento a far nascere Scar, a convincere Rosamaria che probabilmente era arrivato il momento di ridare vita ad una parte di sé stessa per troppo tempo abbandonata.
C’è riuscita Rosamaria Scaramuzzino, in arte Scar, che dopo essersi ammalata di carcinoma mammario all’età di 32 anni ha deciso di dedicarsi nuovamente all’arte che per tanti anni della sua vita l’aveva accompagnata. Scar è attualmente responsabile operativa in un call center, ma da quando aveva 4 anni ha sempre avuto una forte propensione artistica che riusciva ad esprimere attraverso il corpo, suo principale mezzo di espressione. Dopo è arrivata l’università, un lavoro soddisfacente e purtroppo anche il cancro che le ha lasciato un segno indelebile. Forse è stato questo difficile momento a far nascere Scar, a convincere Rosamaria che probabilmente era arrivato il momento di ridare vita ad una parte di sé stessa per troppo tempo abbandonata.
D’altronde chi ha il fuoco dell’arte non può spegnerlo mai, così Rosamaria attraverso Scar riscopre un nuovo mondo fatto di arte e musica, questa volta però con la sola voce e l’ausilio di una penna al posto del corpo. L’obiettivo è quello di rendere positivo un momento difficile cercando di far comprendere a tutti ciò che sta vivendo. L’effetto è contenuto nei brani che inizia a scrivere con lo scopo di tornare a respirare e a gridare al mondo che non è mai troppo tardi. Rosamaria ha scelto Scar come nome d’arte perché, oltre ad essere la radice del suo cognome, significa cicatrice. (C.M.)