“La Pacchiana: regina della Sila”, attesa a San Giovanni in Fiore

La manifestazione “La Pacchiana: regina della Sila”, sarà protagonista di un nuovo e atteso appuntamento dell’Estate Florense, la kermesse estiva di San Giovanni in Fiore che sta mietendo successo dopo successo, ospitando eventi unici e spettacolari che stanno portando nella città di Gioacchino migliaia di visitatori. L’appuntamento è previsto per martedì 20 agosto dalle ore 18.30 presso il centro storico florense.

Si tratta di un concorso,nell’ambito del quale sarà decretata vincitrice, non la più bella bensì, colei che indosserà l’abito tradizionale e i gioielli più belli ed originali. Due le categorie previste: la junior, dai 3 ai 13 anni, e la senior dai 14 anni in su. L’iniziativa, rilanciata negli ultimi 5 anni dall’assessore alla Cultura Milena Lopez, si è caratterizzata come evento di valorizzazione dell’antico abito delle donne sangiovannesi, “U rituortu” che prende il nome dal copricapo bianco di lino che scende lungo le spalle fino all’altezza delle scapole. Nel periodo di lutto della donna, “u rituartu” bianco veniva sostituito dal “manniele” copricapo uguale nella forma ma interamente di colore nero. Una specificità della pacchiana florense è data dagli ornamenti, fatti da gioielli, originali e rappresentativi di una importante ed anche esclusiva tradizione orafa locale. Peraltro, proprio di recente, il libro “Collezione ori antichi – fam. Spadafora” edito da Rubettino, che raccoglie una numerosa collezione di ori , alcuni dei quali descritti come originale espressione dell’arte orafa locale, ha ricevuto il riconoscimento del MIBACT.

Si tratta di un concorso,nell’ambito del quale sarà decretata vincitrice, non la più bella bensì, colei che indosserà l’abito tradizionale e i gioielli più belli ed originali. Due le categorie previste: la junior, dai 3 ai 13 anni, e la senior dai 14 anni in su. L’iniziativa, rilanciata negli ultimi 5 anni dall’assessore alla Cultura Milena Lopez, si è caratterizzata come evento di valorizzazione dell’antico abito delle donne sangiovannesi, “U rituortu” che prende il nome dal copricapo bianco di lino che scende lungo le spalle fino all’altezza delle scapole. Nel periodo di lutto della donna, “u rituartu” bianco veniva sostituito dal “manniele” copricapo uguale nella forma ma interamente di colore nero. Una specificità della pacchiana florense è data dagli ornamenti, fatti da gioielli, originali e rappresentativi di una importante ed anche esclusiva tradizione orafa locale. Peraltro, proprio di recente, il libro “Collezione ori antichi – fam. Spadafora” edito da Rubettino, che raccoglie una numerosa collezione di ori , alcuni dei quali descritti come originale espressione dell’arte orafa locale, ha ricevuto il riconoscimento del MIBACT.

“Con la “Pacchiana: regina della Sila ” – afferma l’assessore Lopez – si mette in vetrina, insieme alle nostre importantissime radici popolari, anche e soprattutto l’arte tessile ed orafa. In particolare si vuole mettere in evidenza la nostra tradizione orafa che, oltre alla produzione e reinterpretazione di gioielli originali ed unici come la “jennacca”, è rappresentata anche da creazioni ispirate al Liber Figurarum dell’Abate Gioacchino, per merito di Maestri orafi appassionati e di straordinaria abilità e competenza, e che è ormai conosciuta in tutto il mondo. Di ciò, ovviamente, siamo orgogliosi. Ai nostri orafi e gioiellieri che, peraltro, contribuiscono fattivamente alla buona riuscita del concorso, rivolgo i miei sentimenti di profonda gratitudine, consapevole del loro impegno e del loro attaccamento alla nostra terra. Un particolare ringraziamento va ad Angotti, Brunettii, Frasi, Guarascio, Guzzo, Pertichini e Spadafora per aver offerto anche quest’anno i gioielli con cui omaggiare le prime classificate. Doveroso è il ringraziamento a chi partecipando consentirà la realizzazione di questa 19° edizione. Il concorso infatti va avanti dal 2000, e anche quest’anno la serata sarà condotta da Francesco Iaquinta”.

“La Pacchiana:Regina della Sila – conclude l’assessore alla cultura – è parte di un percorso ambizioso che si è rivelato spesso irto e faticoso, ma che stiamo portando avanti con determinazione per la tutela, la valorizzazione e la promozione della cultura, della storia e delle tradizioni di San Giovanni in Fiore e della sua popolazione, consapevoli che da questi radici si può e si deve ripartire per costruire un presente ed un futuro sempre più bello e luminoso per noi e per i nostri figli”.

Redazione Calabria 7

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