La parola dell’anno per gli olandesi è Prikspijt, in italiano “mi pento di essermi vaccinato”

Con il diffondersi della variante Omicron e la perdita di immunità l'Olanda è tornata di nuovo in lockdown nonostante l'85% della popolazione sia vaccinato

I Paesi Bassi sono tra gli Stati in Europa in cui c’è stata la più alta percentuale di vaccinati con la seconda dose, oltre l’85%. Ma con il diffondersi della variante Omicron e la perdita di immunità che ha reso necessaria la dose di richiamo, la nazione è tornata di nuovo comunque in lockdown. Non è un caso quindi forse che la parola dell’anno sia diventata ‘Prikspijt’ cioè più o meno “mi pento di essermi vaccinato”.

Il neologismo

Il neologismo

Come spiega il NL Times a incoronare il neologismo è stato l’editore di dizionari Van Dale, con oltre 8 membri su 10 del pubblico che hanno selezionato la parola come loro scelta all’interno di un gruppo di 15 opzioni. La casa editrice ha descritto la parola come rammarico o dolore a breve termine che qualcuno prova dopo essere stato vaccinato contro una malattia contagiosa. “Prikspijt è un concetto ampio ed è un buon riflesso di ciò che sta accadendo nella società. Da un lato, c’è l’attivismo sui social media da parte di persone che sono contro le vaccinazioni contro il coronavirus. Ma ‘spijt’ può anche essere inteso come un termine che usi se provi dolore per un breve periodo dopo essere stato vaccinato, o perché le vaccinazioni non sembrano essere la via d’uscita definitiva dalla crisi al momento, come sperato”, ha spiegato Ton den Boon, il caporedattore di lingua olandese del dizionario, che ha sostenuto anche che a soingere questa vittoria ci sarebbe stata una forte campagna sui social e che la sua vittoria “rispecchia la polarizzazione nella società intorno alla vaccinazione e ai richiami”.

Le parole più gettonate

Il neologismo non è però ancora conosciuto da tutti e Radio 1 Journal ha condotto interviste con persone per strada, che hanno dimostrato che il termine non si è ancora particolarmente affermato nei Paesi Bassi. Molte persone hanno detto che secondo loro era riferito a qualcuno che è finito in ospedale col Covid-19 perché non era stato vaccinato. Il ministro della Sanità Hugo de Jonge ha invece scritto su Twitter: “Se sei in terapia intensiva perché non hai ricevuto un’iniezione, allora hai prikspijt”. La parola ‘Prikspijt’ ha avuto l’82,2% di quasi 49mila voti espressi, seguita da woonprotest (proteste per la crisi immobiliare olandese) ma anche molti altre termini legati sempre alla pandemia di Covid-19 come ad esempio wappiegeluid (un termine dispregiativo applicato ai teorici della cospirazione del coronavirus). Altre parole che erano nella rosa dei candidati includevano il vuoto lasciato dalla mancanza di contatto sociale, (intimiteitsvacuüm), la sensazione di essere intrappolati nel proprio mondo dopo i lockdown (grotsyndroom) e prikpolarisatie, la divisione sociale causata dai dibattiti sulla vaccinazione.

La parola dell’anno 2020

La parola Van Dale dell’anno 2020 era stata anderhalvemetersamenleving, la parola olandese che significa una società in cui le persone mantengono una distanza di 1,5 metri l’una dall’altra. L’anno prima, quando il coronavirus ancora non si era diffuso nel mondo, il titolo era andato alla parola boomer, ormai diffusa anche in Italia, per definire le persone nate nei due decenni successivi alla seconda guerra mondiale, soprattutto quando si confrontano in maniera goffa con le nuove tecnologie informatiche.

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