La voglia di riprendersi le proprie tradizioni è stata più forte di tutto, anche della pioggia. D’altronde, dopo due anni di pandemia e di sospensione dei riti pasquali, l’impressione è che forse neanche un acquazzone avrebbe potuto fermare l’appuntamento religioso più sentito dalla comunità vibonese: l’Affruntata. Sarebbe stato infatti uno smacco visto e considerato che nell’ultimo biennio, il tempo è stato caratterizzato dal sole.
Gremiti anche i balconi dei palazzi che costeggiano la via
Gremiti anche i balconi dei palazzi che costeggiano la via
E così, la gente, incurante delle gocce d’acqua, in alcuni tratti anche copiose, si è riversata su Corso Vittorio Emanuele per assistere, col proverbiale trasporto emotivo, alla rappresentazione della risurrezione del Cristo. E gremiti anche i balconi dei palazzi che costeggiano la via. Ombrello sopra la testa, migliaia di persone hanno applaudito al passaggio della statua di San Giovanni che per tre volte fa la spola tra quella di Gesù e quella della Madonna vestita ancora a lutto fino all’apoteosi dell’incontro tra queste ultime, con la Vergine che si spoglia del velo nero alla vista del figlio sfoggiando quello turchese a festa. Gli applausi scroscianti e le urla di giubilo della folla hanno spinto le tre effigi fino a quell’atto finale, culmine di un sentire profondo e intimo.
Lacrime, abbracci e sorrisi
Una rappresentazione connotata da non pochi rischi vista la pavimentazione resa scivolosa dall’acqua ma, per fortuna e con tanta bravura, i membri della Confraternita del Rosario hanno gestito in modo impeccabile la situazione offrendo ai presenti uno spettacolo emozionante, reso ancor più suggestivo proprio dalla presenza della pioggia. Sono stati loro, senza dubbio alcuno, i più felici alla fine dell’evento, scaricando la tensione accumulata fino a quel punto con lacrime, abbracci e sorrisi con i quali si sono lasciati alle spalle due anni di stop. Ed anche la pioggia per quei pochi minuti ha dato una fragilissima tregua prima di riprendere a cadere copiosa. Un piccolo miracolo del quale si sentiva davvero bisogno. (f.p.)