La provincia di Vibo è la più povera d’Italia, si guadagna meno della metà rispetto a Milano

Nel 2020, a fronte di un valore medio nazionale di 20.658,10 euro, il reddito nella provincia di Vibo è di soli 10.828,90 euro
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Nel 2020, a fronte di un valore medio nazionale di 20.658,10 euro, il reddito nella provincia di Milano (29.631,40 euro) è 2,7 volte quello di Vibo Valentia (10.828,90 euro), rispettivamente prima e ultima nella distribuzione. Emerge dall’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile dei territori dell’Istat. Il reddito complessivamente percepito dai dipendenti uomini (23.858,50 euro) è invece 1,5 volte quello delle dipendenti (16.285,40 euro). Nel 2019 gli stessi rapporti erano pari a 2,6 e 1,4. La differenza tra le aree del Paese è netta: nessuna provincia del Centro o del Nord occupa la coda della distribuzione, in cui invece si concentrano tutte le province meridionali ad eccezione di quelle abruzzesi. Nel primo anno di crisi da Covid-19 il reddito si è ridotto di quasi il 6% a livello nazionale, più per le donne (-6,7%) che per gli uomini (-5,6%). La flessione ha riguardato, senza alcuna eccezione, tutte le province italiane, ma è stata mediamente più contenuta al Nord (-5%) e decisamente più severa al Mezzogiorno (-8%) dove i livelli iniziali erano già decisamente più bassi.

Le aree d’Italia più arretrate

Le aree d’Italia più arretrate

Tra i territori con gli arretramenti maggiori si segnalano Trapani (-10,8%), Napoli (-10,4%) e Taranto (-10,0%); al Centro emerge in negativo il trend della provincia di Prato (-11,1%). Tra il 2019 e il 2020, nonostante le dinamiche descritte, non mutano le caratteristiche della distribuzione territoriale e non si apprezzano modifiche importanti nel ranking provinciale. Milano si conferma nella posizione più alta, ultima resta la provincia di Vibo Valentia. Le differenze territoriali più marcate rimangono quelle tra le ripartizioni, mentre le province di una stessa ripartizione conservano una relativa omogeneità. L’analisi di genere evidenzia differenze territoriali più accentuate tra le province del Nord-ovest per quanto riguarda le donne e tra le province del Sud per quanto riguarda gli uomini.

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