di Antonio Battaglia – 2014, il Real Madrid di Carlo Ancelotti conquista la “Décima”. Cinque anni dopo, tocca alla Reggina: non è la magica Champions League, direte voi, ma la gioia è praticamente uguale.
Molto, ma molto meglio di una classica vittoria larga. La squadra di Toscano ha saputo soffrire, forse per la prima volta, contro un avversario che ha imbrigliato per bene i meccanismi amaranto. Come da previsioni, i laziali si sono rivelati un osso durissimo: catenaccio e qualche saltuaria ripartenza, ecco come mettere in difficoltà la straripante Reggina.
Molto, ma molto meglio di una classica vittoria larga. La squadra di Toscano ha saputo soffrire, forse per la prima volta, contro un avversario che ha imbrigliato per bene i meccanismi amaranto. Come da previsioni, i laziali si sono rivelati un osso durissimo: catenaccio e qualche saltuaria ripartenza, ecco come mettere in difficoltà la straripante Reggina.
Non ci sono varchi. Bellomo, Reginaldo e Corazza faticano, come mai finora. Serve un segno del destino, quel benedetto calcio di rigore che a quattro minuti dalla fine piega la stoica resistenza degli uomini di Calabro. Lo abbiamo capito tutti, difficile atteggiarsi a “bastian contrari”: questa Reggina ha il supporto degli dei. E volerà di diritto in Serie B.
Andiamo alla cronaca. Poco da segnalare in una prima frazione molto contratta e priva di occasioni significative. Come sopra esposto, gli ospiti bloccano le trame offensive dei padroni di casa e chiudono qualsiasi varco in area di rigore, provando a creare brividi in contropiede. La Reggina, dunque, è costretta a provare qualche tiro dalla distanza, ma senza particolari fortune. Il fraseggio amaranto raramente sfocia in combinazioni pericolose, con la Viterbese che si raccoglie in quindici metri e alza sempre di più il muro.
Nella ripresa, si intravede qualche spiraglio di speranza: la tenuta dei laziali sembra crollare e al 51′ ne approfitta Bellomo, che su ottimo assist di Denis sbaglia un rigore in movimento calciando di poco a lato. La Viterbese, dalla sua, non esita a morire e risponde cinque soli minuti dopo con un tiro di Volpe, deviato in corner da Guarna.
La Reggina inizia a spingere con insistenza, ma la Viterbese sta arroccata nel suo fortino e non lascia passare per vie centrali. Il tecnico amaranto Toscano allora inserisce Doumbia e Sounas per allargare il gioco sulle fasce, ma la sostituzione decisiva avviene all’85’: fuori Rolando, dentro Paolucci.
Pochi secondi dopo, lo stesso numero 23 scatta in verticale e conclude di piatto al volo, ma sullo slancio il portiere avversario lo mette giù fallosamente: è calcio di rigore. Dal dischetto va l’amatissimo Tanque Denis, che spiazza Vitali e fa esplodere il “Granillo”. La sofferenza finale accresce enormemente l’immensa gioia della decima vittoria: non li ferma più nessuno, i terribili ragazzi di Toscano.
Redazione Calabria 7