di Antonio Battaglia – I muscoli della Reggina. La squadra amaranto soffre, incassa, si rialza e trionfa: il risultato finale di 1-0 nasconde le emozioni di un derby intensissimo, quasi vietato ai deboli di cuore. Onore delle armi ad una Vibonese spavalda e dura a morire.
Successi del genere certificano la qualità di una compagine, quella amaranto, che difficilmente cederà il passo alle dirette concorrenti. La Vibonese si è rivelata una bella gatta da pelare, ma la Reggina è squadra implacabile, fredda e poco generosa. L’obiettivo era esclusivamente quello di mantenere le distanze sulla seconda in classifica: detto, fatto.
Successi del genere certificano la qualità di una compagine, quella amaranto, che difficilmente cederà il passo alle dirette concorrenti. La Vibonese si è rivelata una bella gatta da pelare, ma la Reggina è squadra implacabile, fredda e poco generosa. L’obiettivo era esclusivamente quello di mantenere le distanze sulla seconda in classifica: detto, fatto.
Andiamo alla cronaca. Inizio di gara molto intenso, con le due compagini che imprimono da subito uno sprint decisivo in avanti. Molto intraprendenti gli ipponici, che all’8′ impensieriscono Guarna con un bel tiro di Bubas. Il bel gioco dei rossoblu intimidisce quasi una Reggina sterile e poco propositiva: al 28′, Emmausso non approfitta dell’ennesima svista difensiva amaranto mandando clamorosamente alto a porta spalancata.
E’ il colpo che rinsavisce gli ospiti, che dalla mezzora in poi cominciano a conquistare sensibili porzioni di terreno fino a trovare il vantaggio. Minuto 32, l’arbitro ravvisa un fallo col braccio di Petermann sulla conclusione di De Rose e assegna il penalty: dal dischetto va il Tanque Denis, che fredda senza perplessità Mengoni.
La Vibonese, a questo punto, si getta disperatamente in avanti alla caccia del pari, ma la difesa amaranto tiene botta e ritorna negli spogliatoi con il vantaggio in tasca. Nella ripresa, i padroni di casa scendono in campo con grande determinazione macinando gioco e costringendo la Reggina ad abbassare il proprio baricentro.
Un copione che durerà per tutto il secondo tempo, ma con pochi risultati a favore dei Caffo boys. La squadra di Toscano si pone integralmente dietro la linea della metà campo per difendersi dagli assalti forsennati di una Vibonese sì volenterosa, ma poco cinica. La stanchezza finale e la grande solidità difensiva della Reggina contribuiscono ad un finale di partita noioso e sterile di occasioni.
Redazione Calabria 7