Un anno fa il Covid, adesso la Regione Calabria. Non c’è posto per il “Festival Leggere&Scrivere” di Vibo nell’elenco dei grandi eventi da finanziare. Ai piani alti della cittadella regionale si è deciso di cancellare la storia e i successi ottenuti da una kermesse che ogni anno, da diversi anni, rende una città complicata come Vibo Valentia un’eccellenza nazionale nella diffusione della cultura. “È stato bello il Festival Leggere & Scrivere, Vibo Valentia finché è durato. Quest’anno – ha scritto sulla sua pagina Facebook Gilberto Floriani, il papà di questo festival – per imperscrutabili ragioni la Regione Calabria ha deciso di fare tabula rasa di tante belle esperienze cresciute nel tempo e invece di consolidarle ha voluto cambiare tutto”.
Palazzo Gagliardi resterà ancora chiuso
Palazzo Gagliardi resterà ancora chiuso
Niente più festival a palazzo Gagliardi. Tutta colpa di un bando che taglia le gambe a una kermesse capace nel 2019 di fare numeri impressionanti: 200 ospiti, una miriade di incontri con scrittori di caratura internazionale, oltre 30mila presenze in meno di una settimana. Tutto ciò per i burocrati della Regione Calabria non ha importanza. Potrà accedere al contributo 2021 solo chi sarà in grado di presentare un progetto di almeno 350.000 euro. Sarà concesso un contributo massimo di 210.000 euro, e riconosciuti costi in natura per 52. 500 euro, mentre 87.500 dovranno essere a carico del proponente, di sponsor e sostenitori vari. “Vanno sul sicuro – sottolinea Floriani – solo i percettori di contributi ministeriali (Fondo Unico Spettacolo) che non fanno cumulo. Una differenza di trattamento non da poco. A queste condizioni difficilmente un festival letterario che non gode del Fus potrà essere finanziato”.
“Ha da passà a nuttata!”
Sul principale festival letterario di Vibo, tra i più importanti del Mezzogiorno, cala dunque il sipario finale. Impossibile andare avanti a queste condizioni. “Era meglio quando era peggio. Consoliamoci – aggiunge Floriani – con la Capitale del libro; domani (o l’anno prossimo) speriamo sia un altro giorno. Ha da passá a nuttata!”. Ottobre 2021 sarà uguale a quello dello scorso anno. Stavolta però a chiudere le porte di palazzo Gagliardi non è stata la Pandemia ma la miopia di una Regione che preferisce valorizzare le sagre paesane.
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