La risposta immunitaria al Coronavirus da parte dei bambini non vaccinati

Un nuovo studio spiega come i più piccoli sviluppino una rapida risposta immunitaria, ma la memoria del loro sistema immunitario è più debole rispetto a quella degli adulti
Coronavirus bambini

I bambini non vaccinati a Sars-CoV-2 sviluppano una rapida risposta immunitaria, ma la memoria del loro sistema immunitario è più debole rispetto a quella degli adulti, con il rischio di reinfezione più alto. A dirlo, è il nuovo studio del Peter Doherty Institute for Infection and Immunity (riportato dall’Agi), tra i primi ad analizzare la risposta immunitaria dei bambini a seguito dell’infezione da SARS-CoV-2. Lo studio ha coinvolto più di 50 bambini colpiti da un’infezione di Covid-19 sottoposti a test immunologici con una nuova tecnologia in grado di monitorare l’attività di più cellule del sistema immunitario.

I risultati

I risultati

I risultati sono stati confrontati con quelli di altrettanti adulti con un’infezione recente di Covid-19. Entrambi i gruppi non erano vaccinati. Dalle analisi è emerso che i bambini non vaccinati sviluppano molti anticorpi contro Sars-CoV-2 e producono anche le cellule T killer della memoria, responsabili di riconoscere e attaccare i patogeni già incontrati e proteggere dalle reinfezioni, ma le producono in numero inferiore rispetto agli adulti e in alcuni casi non le producono affatto. Per questo l’infezione, quando arriva ha pochi sintomi ma può tornare più facilmente. La dottoressa Carolien van de Sandt, ricercatrice presso il Doherty Institute, coautore dello studio dell’Università di Melbourne, ha affermato che queste cellule T killer sono particolarmente importanti nella protezione contro le nuove varianti di SARS-CoV-2, anche quelle che non sono più riconosciute da anticorpi.

Le cellule T killer

“Le cellule T killer nel nostro studio prendono di mira frammenti del virus che sono altamente stabili e quindi forniscono protezione contro malattie gravi anche quando gli anticorpi non riescono a riconoscere la variante”, ha detto van de Sandt. L’autrice senior dello studio e professoressa dell’Università di Melbourne, Katherine Kedzierska, capo laboratorio del Doherty Institute, ha affermato che l’immunità all’infezione da SARS-CoV-2 nei bambini è molto poco studiata.

Lo studio è stato condotto in collaborazione con il Royal Melbourne Hospital, il Murdoch Children’s Research Institute, il St Jude Children’s Research Hospital, il Children’s Hospital di Los Angeles e la Monash University. Alla luce di quanto evidenziato nello studio, gli autori sottolineano l’importanza della vaccinazione nei bambini. “Il nostro studio spiega perche’ la vaccinazione dei bambini dovrebbe essere considerata un grande vantaggio, poiche’ i vaccini Covid-19 mirano specificamente a indurre le risposte delle cellule T e B della memoria. Questi sono i componenti chiave del nostro sistema immunitario che ci proteggono dalla successiva esposizione al virus, anche quando emergono nuove varianti”, ha detto il professor Kedzierska.

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