di Mimmo Famularo – Altro giro, altra corsa. Archiviate le Politiche, a Catanzaro i riflettori sono puntati sulla Provincia. Domani, mercoledì 28 settembre, amministratori e consiglieri degli ottanta Comuni del Catanzarese torneranno alle urne per eleggere il presidente. Due i candidati in corsa per prendere l’eredità di Sergio Abramo con debiti inclusi: da una parte il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, dall’altra quello di Soveria Simeri Amedeo Mormile. Il primo è sostenuto dal centrosinistra e, in particolare, dal consigliere regionale del Partito democratico Ernesto Alecci; il secondo dal centrodestra con in prima fila l’attuale presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso.
L’ambiziosa scalata di Fiorita e il piano di Alecci
L’ambiziosa scalata di Fiorita e il piano di Alecci
Il Comune ieri, la Provincia oggi e, forse, la Regione domani. E’ sempre più ambizioso il progetto di Nicola Fiorita che dopo aver conquistato a sorpresa Palazzo de Nobili è convinto di riuscire nell’impresa di succedere ad Abramo anche a Palazzo di Vetro. Il sogno del sindaco di Catanzaro è, però, il decimo piano della Cittadella. Un percorso ancora lungo che sta costruendo mattone dopo mattone con l’obiettivo di strappare la candidatura a governatore della Calabria appena l’era Occhiuto volgerà al tramonto. La presidenza della Provincia di Catanzaro è una tappa necessaria e intermedia in una scalata che presuppone la conquista di una leadership al di fuori del Sansinato e sotto questo profilo Fiorita sta mostrando inaspettate capacità democristiane di tipo doroteo. Un piano destinato tuttavia a scontrarsi prima o poi con quello di Ernesto Alecci la cui Opa alla Regione Calabria è partita con largo anticipo e proseguirà soprattutto adesso che il Partito democratico è opposizione anche a Roma. Alla luce dei risultati elettorali, si intuisce la scelta dello stesso Alecci di puntare sul sindaco di Catanzaro quale candidato a presidente della Provincia. Nei Comuni amministrati da sindaci di centrosinistra, il dato rilevante è stata la netta vittoria del centrodestra, che ha quasi doppiato Pd e alleati. Considerando deboli le candidature dei sindaci “rossi”, Alecci ha scelto di puntare su Nicola Fiorita, nella speranza che sia attrattivo nei confronti dei consiglieri di centrodestra di Catanzaro e di altri centri della provincia. Senza questi voti, infatti, non sarà possibile eleggere a presidente il candidato del centrosinistra.
Mormile e il lavoro sotto traccia di Occhiuto
La partita che sta per giocarsi alla Provincia di Catanzaro ha dunque valenza regionale. A spingere Amedeo Mormile verso Palazzo di Vetro è il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che, come accaduto per le Politiche, si sta muovendo in prima persona perché il centrodestra vinca pure questa sfida. Come? Sollecitando amministratori e consiglieri comunali a votare per Mormile. Una campagna a tappeto che vede l’intera coalizione compatta come non mai. A sponsorizzare il sindaco di Soveria Simeri c’è il “kingmaker” Filippo Mancuso il quale ha già perso la faccia a Catanzaro dopo la sconfitta di Valerio Donato e non intende fare un’altra figuraccia. I rapporti con Forza Italia e con Fratelli d’Italia sono ai massimi storici, un pò meno quelli con la Lega, il suo partito, reduce da un risultato pessimo: poco più del 4% alle Politiche in città. Tuttavia a tirare la volata a Mormile figurano il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Antonio Montuoro che con la civica Venti da Sud ha già trionfato alle ultime provinciali e il “civico-moderato” Sergio Costanzo, contrario a Fiorita presidente della Provincia e nuovamente vicino alle posizioni di Forza Italia. A fare da ago della bilancia saranno altri due personaggi della politica catanzarese intesa come provincia: il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro sul quale si registra il pressing di Occhiuto e l’ex candidato a sindaco di Catanzaro Valerio Donato, uno dei principali oppositori di Fiorita in Consiglio comunale. Appare difficile pensare che il primo possa votare per Fiorita soprattutto dopo la gaffe sull’aeroporto mentre il timore del centrodestra è che Donato e qualche suoi fedelissimo scelga la scheda bianca optando per una pilatesca astensione. La notte prima dell’apertura dei seggi darà gli ultimi necessari consigli agli indecisi. Mormile appare favorito, ma Fiorita non è battuto e se dovesse capovolgere anche i pronostici di questa partita la sua scalata proseguirebbe più forte che mai. Con o senza Alecci.