di Danilo Colacino – Don Franco Lorenzo, semplicemente e per tutti fino all’ultimo giorno di vita. Un sacerdote, ma soprattutto una persona, che ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di familiari, parenti, amici e quanti lo conobbero nel suo ministero pastorale. Un uomo di Chiesa, dunque, noto per essere affabile, pacato, affettuoso e gentile con chiunque. Fu anche, e a lungo, cappellano della Polizia di Stato. Ma a noi piace serbarne un ricordo particolare, vale a dire anche di uomo di grande intelletto e conoscenze che dimostrava nelle omelie recitate in occasione della commemorazione del presidente Alcide De Gasperi. Una cerimonia, indetta ogni 19 agosto a Catanzaro dalla componente tassoniana prima di Ccd e Udc e poi di Cdu e Nuovo Cdu, in cui proprio nel giorno della morte del grande statista originario di Pieve Tesino gli appartenenti alla vecchia Democrazia Cristiana – non solo del capoluogo – lo ricordano con una messa in suffragio e una successiva assemblea pubblica talvolta molto partecipata malgrado il periodo ricadente nel cuore delle ferie estive.
Il contributo intellettuale di don Franco. Ebbene, per anni e anni, fino a quando la salute lo ha accompagnato non ha mancato un appuntamento con quell’occasione speciale. Mai. Toccanti le sue parole come quando rimarcava i valori e i principi alti della Politica con la P maiuscola. Intesa, come ricordava sempre, mutuando la frase di Papa Paolo VI che la definiva “la più alta forma di carità”. Ecco perché era un piacere ascoltare Padre Lorenzo che ‘dispensava a tutti’ la vasta cultura di cui era portatore non soltanto in ambito teologico. Ma ciò che più conta era l’idea coltivata sull’amministrazione della cosa pubblica, secondo lui uno strumento al totale servizio della collettività. Un mezzo, appunto, utile al sostegno delle classi deboli e al miglioramento della vita dell’intera comunità. Un desiderio nobile, che connotava ancora di più la personalità dell’amato don Franco il quale con la sua scomparsa ci ha lasciato tutti un po’ più soli
Il contributo intellettuale di don Franco. Ebbene, per anni e anni, fino a quando la salute lo ha accompagnato non ha mancato un appuntamento con quell’occasione speciale. Mai. Toccanti le sue parole come quando rimarcava i valori e i principi alti della Politica con la P maiuscola. Intesa, come ricordava sempre, mutuando la frase di Papa Paolo VI che la definiva “la più alta forma di carità”. Ecco perché era un piacere ascoltare Padre Lorenzo che ‘dispensava a tutti’ la vasta cultura di cui era portatore non soltanto in ambito teologico. Ma ciò che più conta era l’idea coltivata sull’amministrazione della cosa pubblica, secondo lui uno strumento al totale servizio della collettività. Un mezzo, appunto, utile al sostegno delle classi deboli e al miglioramento della vita dell’intera comunità. Un desiderio nobile, che connotava ancora di più la personalità dell’amato don Franco il quale con la sua scomparsa ci ha lasciato tutti un po’ più soli
Redazione Calabria 7