di Danilo Colacino – Il nostro concomitante impegno nella registrazione di uno speciale ‘A microfono aperto…’ – in compagnia della senatrice Bianca Laura Granato, realizzato nella nuova sede di Via Antonio Lombardi – ci ha impedito una celere risposta che il gruppo editoriale, la direzione e la redazione di calabria7.it, per nostro tramite, ha inteso fornire all’assessore comunale Modestina Migliaccio Santacroce. La stessa componente della Giunta Abramo che, unitamente al consorte (dirigente provinciale di Forza Italia nella cui quota è stato nominato nel Corecom Calabria), ha firmato congiuntamente la smentita a un articolo su un presunto appoggio (lo scriviamo avendo peraltro usato il condizionale pure nel pezzo ‘sotto accusa’, dato peraltro sfuggito insieme a tanti altri ai coniugi Santacroce) fornito dalla coppia di politici cittadini ai candidati alle Europee di Fratelli d’Italia.
La scomposta reazione dell’assessore. I toni della replica dell’avvocato Migliaccio nei confronti delle nostre indiscrezioni (caratterizzati dall’asseverazione della tesi di una divulgazione all’insegna di “fake news, politicizzazione, approssimazione” e altre amenità assortite) si commentano da soli, essendo forse il segnale di un forte nervosismo. Basti pensare che l’assessore ci ha consigliato come svolgere il mestiere a cui abbiamo dedicato la vita da 18 anni, lasciandosi andare a giudizi che ad esempio noi – in qualità di commentatori con una certa carriera alle spalle – non daremmo sul suo operato da titolare della delega all’Urbanistica. Mai. Eppure ne avremmo ben donde, titolo, ovvero anche, ce lo consentano i coniugi Santacroce-Migliaccio, gioco facile nel confrontare le diverse professionalità. Risibile poi, ci consenta anche questa sottolineatura la coppia di politici, l’invito a verificare le notizie con i diretti interessati. Una forma di riscontro che porterebbe all’estinzione della funzione del notista costretto ogni volta, a loro avviso, a chiedere a chiunque: “Ma è vero che le cose stanno così?”. Una richiesta ai limiti del faceto, considerato – nel caso di specie – che se la risposta fosse stata affermativa avrebbero quantomeno dovuto già prendere le distanze dal partito del Cav da cui pure hanno entrambi ricevuto molto. C’è chi dice pure troppo in relazione al reale apporto dato, ma ciò non compete certo a noi stabilirlo. Ci mancherebbe. Più ci pensiamo su, quindi, e più non riusciamo a spiegarci il tenore delle affermazioni dei due professionisti.
La scomposta reazione dell’assessore. I toni della replica dell’avvocato Migliaccio nei confronti delle nostre indiscrezioni (caratterizzati dall’asseverazione della tesi di una divulgazione all’insegna di “fake news, politicizzazione, approssimazione” e altre amenità assortite) si commentano da soli, essendo forse il segnale di un forte nervosismo. Basti pensare che l’assessore ci ha consigliato come svolgere il mestiere a cui abbiamo dedicato la vita da 18 anni, lasciandosi andare a giudizi che ad esempio noi – in qualità di commentatori con una certa carriera alle spalle – non daremmo sul suo operato da titolare della delega all’Urbanistica. Mai. Eppure ne avremmo ben donde, titolo, ovvero anche, ce lo consentano i coniugi Santacroce-Migliaccio, gioco facile nel confrontare le diverse professionalità. Risibile poi, ci consenta anche questa sottolineatura la coppia di politici, l’invito a verificare le notizie con i diretti interessati. Una forma di riscontro che porterebbe all’estinzione della funzione del notista costretto ogni volta, a loro avviso, a chiedere a chiunque: “Ma è vero che le cose stanno così?”. Una richiesta ai limiti del faceto, considerato – nel caso di specie – che se la risposta fosse stata affermativa avrebbero quantomeno dovuto già prendere le distanze dal partito del Cav da cui pure hanno entrambi ricevuto molto. C’è chi dice pure troppo in relazione al reale apporto dato, ma ciò non compete certo a noi stabilirlo. Ci mancherebbe. Più ci pensiamo su, quindi, e più non riusciamo a spiegarci il tenore delle affermazioni dei due professionisti.
La posizione di Frank Mario Santacroce. Sosteneva un superdirettore, faro del giornalismo purtroppo non più tra noi, che “le smentite sono spesso le stellette di un cronista”. Era lo stesso che alle frasi piccate pronunciate su di lui dai grandi politici di cui scriveva, talvolta addirittura statisti, reagiva con un breve editoriale nel quale prometteva di conservare il materiale acquisito. Ecco, noi faremo lo stesso con l’avvocato Santacroce, attendendo la sua probabile candidatura alle Regionali. Vedremo in quali fila. Ma, al di là di questo, egli dovrebbe spiegare, non tanto a noi, quanto ai suoi futuri elettori un fatto singolare che abbiamo denotato nella vicenda oggetto del nostro approfondimento. Chiariamo il concetto. Chissà perché si limiti a vergare il comunicato della moglie, non smentendo anche a titolo personale essendo – come premesso – un dirigente provinciale di Fi e un membro del Corecom sempre grazie al partito azzurro.