La senatrice Bianca Laura Granato interviene con una nota al vetriolo in merito alla situazione politico-amministrativa di Catanzaro. “Affermare che l’amministrazione Abramo è arrivata al capolinea – afferma la senatrice catanzarese de L’Alternativa c’è Bianca Laura Granato – è quasi come sparare sulla Croce rossa. L’inconsistenza politica ed etica di una classe dirigente che nel capoluogo di Regione non è in grado di gestire nemmeno l’ordinario, per poi accapigliarsi sulla primogenitura delle operazioni di diserbo (su cui a dire il vero interviene perfino il primo cittadino che dovrebbe occuparsi di altro), racconta di un degrado che rischia di spingere Catanzaro in un baratro ancora più profondo di quello in cui già è caduto da anni. Eppure basterebbe un po’ di coraggio e di altruismo da parte del sindaco Abramo, a cui rivolgiamo ancora una volta un invito che dovrebbe diventare imperativo categorico: dimettiti”.
Lo stallo del Consiglio comunale
Lo stallo del Consiglio comunale
“Il Consiglio comunale, oltre ad essere per larga parte inquisito, tanto che il 24 giugno in 12 tra consiglieri comunali e loro sodali – ricorda Granato – dovranno rispondere delle accuse di truffa aggravata, uso di atto falso, falsità ideologica e falsità materiale per l’inchiesta “Gettonopoli” è fermo in attesa che i maggiorenti del centrodestra decidano le sorti elettorali di una coalizione che si sente già di nuovo in sella alla guida della Regione. In barba alle difficoltà economiche e sociali di una regione che già prima della pandemia era saldamente in fondo ad ogni classifica – afferma ancora Granato -, in cima alle priorità degli amministratori calabresi ci sono gli equilibri elettorali da sistemare nello scacchiere calabrese per garantire rielezioni e sistemazioni varie, per preservare e tutelare la classe dirigente salda al comando da decenni, e senza risultati. Un’urgenza, quella della rielezione per qualche consigliere trentennale o per le mire espansionistiche di Abramo, che ha pessime ricadute sull’amministrazione comunale”.
Il silenzio del sindaco Abramo
“Nel silenzio del sindaco si dimette un assessore, Alessio Sculco, che a detta di tutti, dai funzionari del settore alle associazioni di categoria, e anche dagli stessi colleghi, ha ben operato nel campo in cui era delegato, portando risultati visibili e tangibili. Si dimette per fare posto a un capo-elettore del sempreverde Mimmo Tallini che resta attaccato allo scoglio del potere con le ultime forze. Il sacrificio Tallini lo chiede a Sculco, forse perché non ha voti, forse perché è troppo autonomo, non sappiamo. Perché non si sono chieste le dimissioni di un altro assessore meno operativo? Giochi di potere sulle spalle dei catanzaresi. E Abramo? Muto, meglio tenersi buono Tallini, non si sa mai, potrebbe aiutarlo a realizzare il sogno di diventare assessore regionale. Perfino il Partito a cui dichiara di appartenere, Forza Italia, lancia la proposta della costituzione di un tavolo per avviare la discussione sul dopo Abramo. Anche il partito leader della sua coalizione – conclude Granato -, insomma, lo scarica e lo considera già superato, archiviato, scaduto. Perché Abramo non ne prende atto e libera Catanzaro dal peso di una classe dirigente inquisita? Così si può tranquillamente dedicare alla sua campagna elettorale”.