Tracce biochimiche del conte Dracula
Come ha raccontato Gleb Zilberstein, “per tutta la notte, dopo l’estrazione delle molecole di Dracula, ha piovuto, i cani hanno ululato e i fulmini hanno lampeggiato. Era davvero un’atmosfera magica. Il conte Dracula ha benedetto la sua liberazione dall’archivio rumeno”. Più in generale, il biologo ha spiegato che “il nostro lavoro consiste nel trovare le tracce biochimiche lasciate dal momento in cui l’oggetto storico è stato creato o è stato usato da qualche personaggio storico. Quando troviamo le ‘biomolecole storiche’, iniziamo ad analizzarle. Cioè a determinare la composizione molecolare e l’età delle molecole storiche. Determiniamo soprattutto proteine e metaboliti”. “Queste molecole sono più stabili del DNA e forniscono maggiori informazioni sulle condizioni ambientali, la salute, lo stile di vita, l’alimentazione della persona storica a cui le molecole storiche appartenevano”, ha aggiunto. Gli Zilberstein sono nati in Kazakistan e da 26 anni vivono e lavorano a Tel Aviv, in Israele. Insieme al professor Pier Giorgio Righetti del Politecnico di Milano, hanno sviluppato l’analisi biochimica utilizzata per estrarre le proteine da oggetti toccati o indossati da persone morte da tempo. Il loro primo esperimento è stato sul manoscritto originale de Il Maestro e Margherita dello scrittore sovietico Mikhail Bulgakov. A questo proposito, Zilberstein ha riferito che sulle pagine del celebre manoscritto russo hanno trovate tracce di morfina e proteine della patologia reale che dimostrano come Bulgakov avesse scritto il suo capolavoro sotto l’effetto dei farmaci che usava per alleviare il dolore acuto ai reni. Dopo Bulgakov, “ci siamo occupati di Anton Cechov. Abbiamo analizzato la camicia con cui è morto e la sua ultima lettera. Cechov soffriva di tubercolosi e usava varie sostanze come antidolorifici, ma è morto per un ictus. Dopo Cechov, abbiamo iniziato a indagare sulla lettera di George Orwell a Mosca e abbiamo trovato tracce di tubercolosi, che aveva contratto in Spagna”. Ora la loro lente d’ingrandimento è sul conte Vlad.
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