di Antonio Battaglia – Tre punti per allungare su Cavese e Paganese sconfitte negli anticipi, per tornare al successo dopo quasi quattro mesi (e ben 18 partite) di astinenza, per dimostrare di poter raggiungere tranquillamente la salvezza. Vittoria doveva essere e vittoria è stata per la Vibonese, che batte in casa il temibile Teramo e sale a 31 punti in classifica. 3-1 il risultato finale di un match dalle due facce: ad appannaggio esclusivo degli abruzzesi nella prima frazione, con i ragazzi di Roselli totalmente in panne e incapaci di rendersi pericolosi per poi ribaltare gli equilibri nella ripresa (complice l’incoraggiante gol di Plescia in chiusura di prima frazione) con personalità e intraprendenza. Due doti, queste ultime, che la squadra rossoblù nascondeva da oramai troppo tempo. Un successo pesante come un macigno per morale e classifica, che proietta gli ipponici a un difficile prosieguo di stagione con rinnovato ottimismo.
Primo tempo
Primo tempo
In avvio di match le due squadre si fronteggiano in una fase di studio, con il Teramo che cerca di condurre il gioco e schiaccia la Vibonese nella propria metà campo. I ragazzi di Paci cercano varchi sviluppando trame di gioco per linee orizzontali, ma i padroni di casa son ben disposti in campo. Al 6’ è Costa Ferreira a farsi notare con una conclusione dal limite che termina alta sopra la traversa, mentre un minuto dopo Spina prova il tiro da dentro l’area di rigore trovando l’intervento di Lewandowski. La Vibonese si difende a spada tratta con un 5-3-1-1, mentre gli ospiti continuano a gestire il possesso palla e attaccano con un 4-4-2. Al 30’ la svolta del match: Vitiello trattiene Diakitè in area di rigore e l’arbitro comanda il penalty, poi realizzato senza problemi da Pinzauti.
I rossoblù sembrano terrorizzati dalla gestione del pallone e qualsiasi tentativo risulta vano: emblematica, in tal senso, l’incomprensione tra Bachini e Sciacca che si calciano il pallone addosso e regalano un corner al Teramo. Al 44’ altro brivido per la Vibonese: follia di Marson che consegna il pallone a Costa Ferreira, incapace però di insaccare da posizione centrale. Sul ribaltamento di fronte, e alla vera prima incursione in avanti, i padroni di casa agguantano il pari: l’arbitro ravvisa un fallo in area di Vitturini su Statella e comanda il penalty, poi realizzato da Plescia.
Secondo tempo
In avvio di ripresa la Vibonese parte all’attacco con una pressione alta in fase di impostazione, costringendo un Teramo con poche idee ad arretrare nella propria età campo. Al 52’ Plescia prova la girata sulla sponda di Statella, ma Lewandowski non si fa sorprendere e blocca il pallone. Dopo quattro minuti, la nuova svolta del match: grave errore di Diakitè in area di rigore, Spina aggancia il pallone e con il mancino in diagonale trafigge il portiere avversario. La situazione si ribalta e la Vibonese gioca con atteggiamento propositivo, chiudendo bene gli spazi a fronte dei timidi tentativi avversari.
Paci opta per l’ingresso di Mungo, che al 73’ effettua un tiro cross su cui arriva Costa Ferreira per il tap-in vincente venendo poi fermato in off side dall’assistente.Roselli decide di schierare i suoi a trazione anteriore con gli ingressi di La Ragione e Parigi. Il Teramo spinge alla ricerca del pari, ma al minuto 81 arriva la doccia fredda: grave errore in disimpegno del Teramo, la Ragione si incunea in area di rigore dalla destra e calcia in porta con Lewandowski che respinge addosso a Lasik e il pallone che carambola in porta. Nel finale il Teramo si riversa in attacco alla disperata ricerca del secondo gol, ma qualsiasi tentativo si rivela vano a fronte dell’incapacità di scardinare l’ottimo meccanismo difensivo dei rossoblù.
(scatto in evidenza realizzato da Demetrio Marcianò)