di Nico De Luca – Celebrati a Catanzaro i funerali del giovane Giuseppe Evaroni, morto in ospedale per cause ancora in corso di accertamento.
Nella Parrocchia Santa Teresa, nel quartiere Giovino di Lido, il caldo soffocante non ha fermato centinaia di persone desiderose di porgere l’ultimo struggente saluto allo studente che tra un mese avrebbe festeggiato i 19 anni.
Nella Parrocchia Santa Teresa, nel quartiere Giovino di Lido, il caldo soffocante non ha fermato centinaia di persone desiderose di porgere l’ultimo struggente saluto allo studente che tra un mese avrebbe festeggiato i 19 anni.
In chiesa, oltre ai numerosi parenti, tantissimi giovani, compagni di scuola, amici di una spensieratezza di colpo finita.
L’OMELIA PER GIUSEPPE
Ad officiare le esequie il parroco don Ivan Rauti (coadiuvato da don Antonio Gatto) il quale in una Omelia molto profonda ha spiegato come “tutti in questi casi ci chiediamo dove fosse Dio in quei minuti, cercando in Lui un capro espiatorio per la nostra disperazione, per la nostra rabbia.
Solo la preghiera è la nostra possibilità, niente altro. Neppure i maghi ed i santoni che dicono di farci parlare con l’aldilà. La preghiera per il nostro Giuseppe. L’ho conosciuto di persona – ha continuato don Ivan – quando ci ha aiutati al Grest. Era di poche parole ma buono, dal sorriso sornione, capace di ridere, anche di se e delle sue paure.
Il Vangelo che abbiamo letto è una bella pagina di Luca, che narra di un Gesù affatto passivo e indifferente al dolore di un lutto. E’ un Gesù che partecipa con compassione alla morte di un giovane, avvicinandosi alla madre, toccando la bara, una cosa ‘scandalosa’ per quei tempi.
Ricordiamo tutti Giuseppe – ha concluso – non solo col ricordo, quello è inevitabile. Ma ringraziando l’Altissimo per avercelo donato, per quanto troppo poco tempo, onorandolo anche con i gesti, le opere, le cose che faceva e che lo terranno presente sempre in mezzo a noi come in questo momento”.
Al termine della funzione religiosa, la bara bianca è uscita tra due ali di folla in lacrime. Quando il servizio funebre (Fratelli Catania) ha deposto il feretro nell’auto ci sono stati momenti di viva commozione, tentando di confortare il sommo dolore di papà Nando (conosciutissimo fioraio di Marina), mamma Lucia, del fratello Matteo, della sorella Ilaria e dei numerosi parenti.
Un applauso ed il lancio di palloncini bianchi da parte degli amici ha concluso l’ultimo pomeriggio di un giovane che ora ‘chiede’ alla giustizia terrena di chiarire le cause della propria morte.