L’associazione “Città del Vento” di Catanzaro ha voluto premiato con una targa il produttore Luca Marino, patron della Indaco Film, e Mario Vitale, giovane e stimato regista. “L’afide e la formica è il frutto di questa proficua collaborazione artistica – si legge in una nota dell’associazione – tra l’affermato produttore, capace di conquistare due David di Donatello negli ultimi tre anni, e l’ambizioso Vitale che ha guidato le riprese del film con grande maestria e professionalità”. A Mario Vitale “per aver realizzato una storia di riscatto personale che può ben rappresentare il riscatto di un’intera regione”, a Luca Marino “per aver consegnato alla Calabria un’altra possibilità di riscatto collettivo con la forza esemplare di un cinema di qualità”.
La pellicola, completamente girata a Lamezia Terme, ha registrato la partecipazione di attori di primissimo piano come Beppe Fiorello e Valentina Lodovini, insieme alla giovanissima Crisitna Parku, Nadia Kibut e Alessio Praticò. Senza trascurare la splendida accoglienza e disponibilità dell’intera comunità lametina. L’auspicio – conclude la nota – è che quel “cinema di qualità” unito al crescente desiderio di “riscatto collettivo” – ben espresso nelle motivazioni del premio – raccolga la vicinanza di una regione intera, al botteghino e nella mente di ogni calabrese. Perché “L’afide è la formica” è sì una storia di riabilitazione personale ma è anche una speranza, un messaggio, un esempio: di una terra che ha le capacità e gli uomini per fare cose meravigliose”.
La pellicola, completamente girata a Lamezia Terme, ha registrato la partecipazione di attori di primissimo piano come Beppe Fiorello e Valentina Lodovini, insieme alla giovanissima Crisitna Parku, Nadia Kibut e Alessio Praticò. Senza trascurare la splendida accoglienza e disponibilità dell’intera comunità lametina. L’auspicio – conclude la nota – è che quel “cinema di qualità” unito al crescente desiderio di “riscatto collettivo” – ben espresso nelle motivazioni del premio – raccolga la vicinanza di una regione intera, al botteghino e nella mente di ogni calabrese. Perché “L’afide è la formica” è sì una storia di riabilitazione personale ma è anche una speranza, un messaggio, un esempio: di una terra che ha le capacità e gli uomini per fare cose meravigliose”.