di Nico De Luca – E’ uno dei simboli della montagna calabrese.
Studiato a scuola come riferimento geografico regionale, imponente nella sua estensione, il Lago Ampollino (artificiale) oggi è condiviso dalle province di Crotone e di Cosenza.
Studiato a scuola come riferimento geografico regionale, imponente nella sua estensione, il Lago Ampollino (artificiale) oggi è condiviso dalle province di Crotone e di Cosenza.
Dal 2003 la gestione degli invasi è passata ad una società privata, la A2A una municipalizzata con sedi a Brescia, Milano, Bergamo e Sondrio.
“Nelle ultime settimane – afferma il sindaco di Cotronei Nicola Belcastro – abbiamo cercato di interloquire con la multinazionale ricevendo una scarsissima attenzione.
Con chi ha parlato?
“Prima con gli uffici di Catanzaro, con il dott. Ernesto Errigo. Poi in Lombardia tramite il dott. Roberto Corona. Ma nessuna risposta convincente. E dire che abbiamo sempre contemperato le esigenza consorzio bonifica valle del Meta e del Tacina e quelle turistiche di luglio-agosto, oltre alle legittime richieste dell’Enel”.
In precedenza era stato così?
“No, qualche anno fa la manutenzione era stata più o meno concordata. Stavolta ce la siamo vista imporre senza poter obiettare nulla”
Di che portata è questo svuotamento?
“Non saprei con esattezza, ma oltre che all’impatto visivo posso dirle che il lago si è abbassato di 10 metri”
Che conseguenze comporta?
“Dal punto di vista ambientale la riduzione dell’ habitat di flora e fauna. Senza dimenticare l’impatto turistico, in pieno agosto trovarsi una grande ‘pozzanghera’ al posto di un lago non è una bella cartolina”
Cosa avete in programma di fare
Ho chiesto un tavolo al Prefetto ed all’assessore regionale all’ambiente Rizzo. Ancora non ho avuto risposta.
Come farà l’Ampollino a ritornare ai suoi livelli precedenti?
“Solo con le piogge, ahimè! Altrimenti si deve svuotare l’Arvo con cui è collegato da una galleria sotterranea. Ma a quel punto sarebbe il gioco della coperta troppo corta”
UN PO DI STORIA
Fu realizzato dalla Società Meridionale Elettrica sbarrando il corso del fiume Ampollino allo scopo di creare un bacino idroelettrico. Le sue acque giungono ad alimentare la centrale di Orichella, posta a 800 m, facendo un salto di 480 m. Le sue acque vengono successivamente raccolte in un bacino di compenso, dal quale poi si dirigono alla seconda centrale elettrica, quella di Timpa grande, posta a 541 m. Successivamente le acque vengono nuovamente raccolte ed indirizzate alla terza centrale, quella di Calusia in territorio di Cotronei. Dopo la centrale di Calusia le acque affluiscono nel fiume Neto e vengono utilizzate per scopi irrigui irrorando la pianura dell’alto Marchesato Crotonese.