L’allarme di Gratteri: “Quando la guerra sarà finita le ‘ndrine potrebbero rifornirsi di armi in Ucraina”

Poi sulla sua mancata elezione alla Dna: "Non mi sento solo. Ci sono migliaia e migliaia di persone che mostrano consenso verso il nostro lavoro"
Nicola Gratteri

“Penso quello che potrà accadere in materia di armi dopo che finirà la guerra in Ucraina quello che può accadere e cioè parliamo in materia di armi. Durante la guerra in Jugoslavia sono stato in Bosnia e in Montenegro per fare indagini, perché la ‘ndrangheta comprava armi lì. E allora potrebbe succedere la stessa cosa in Ucraina”. E’ l’allarme lanciato dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a Forrest, trasmissione di Rai Radio 1.

“Le mafie potrebbero avere un grande potere contrattuale”

“Le mafie potrebbero avere un grande potere contrattuale”

“La ‘ndrangheta comprava bazooka ovviamente al mercato nero bosniaco e montenegrino, non vorrei che succedesse la stessa cosa in Ucraina. Ho visto che le armi che sono molto più potenti rispetto a quelle usate nella guerra in Ucraina: immaginate che potere contrattuale potrebbero avere le nostre mafie se si impossessassero di queste armi”.

“Non mi sento solo”

Poi, sulla sua mancata elezione alla direzione nazionale antimafia: “Dico solo che ci sono migliaia e migliaia di persone che mostrano consenso nei nostri confronti. Davanti il tribunale di Catanzaro oggi c’era la piazza piena di gente comune che manifestava. Non mi sono mai sentito solo dalla gente comune, ogni settimana ricevo le persone, dedicando dieci minuti per ognuna, che hanno bisogno di giustizia. Il mio gruppo sta facendo bene il suo lavoro”. La politica non cita quasi mai le due grandi emergenze di questo paese, le mafie e l’evasione fiscale, perché “in genere si muove solo quando l’opinione pubblica fa domande, altrimenti il problema non esiste – conclude -. Quindi sta a noi sollecitare l’argomento, la stampa ha un potere spaventoso”.

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