(ndl) Come nella sua natura, il candidato sindaco Rosario Piccioni – appena presentato da Calabria7.it nella trasmissione LA MIA LAMEZIA – va duro e deciso sugli argomenti più scabrosi.
Dopo l’entrata a gamba tesa sulla guerra dei manifesti (che chiama in causa anche la criminalità organizzata) il ‘rivale’ di Guarascio all’interno di un PD lacerato da strappi va sugli argomenti caldissimi di ogni campagna elettorale.
Dopo l’entrata a gamba tesa sulla guerra dei manifesti (che chiama in causa anche la criminalità organizzata) il ‘rivale’ di Guarascio all’interno di un PD lacerato da strappi va sugli argomenti caldissimi di ogni campagna elettorale.
“Siamo certi che magistratura e forze dell’ordine siano già al lavoro con la riconosciuta competenza e professionalità per monitorare la campagna elettorale. Tuttavia rivolgiamo loro un accorato appello a vigilare ancora di più perché si stronchi sul nascere ogni tentativo di compravendita di voti e corruzione elettorale: no al mercato dei voti, no ad ogni forma di voto di scambio nella nostra città. Dopo il terzo scioglimento per mafia, Lamezia non può permettersi di ripiombare in quelle logiche perverse che hanno condotto la nostra città al disastro.
Sembrerebbe che ci siano già state “irruzioni” a fini elettorali in alcune realtà sensibili della nostra città, tra le quali soprattutto il campo rom di Scordovillo.
Se così fosse, significherebbe che alcune forze politiche cittadine non hanno imparato nulla da quello che è successo negli ultimi due anni; anzi che certe forme di inquinamento della democrazia, anziché essere annientate, continuano a diffondersi per “contagio”.
Ci appelliamo alle istituzioni perché tengano altissima l’attenzione sulla città ancora nei prossimi giorni e nelle prossime settimane e alle forze politiche perché abbiano un sussulto di dignità e di amore per la città”.