“Nei pronto soccorso abbiamo davvero la necessità di intervenire perché altrimenti, così com’è il funzionamento del sistema non è garantito”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, commissario della sanità, parlando con i giornalisti nella sede della Giunta a Catanzaro, a margine di una riunione sulla riorganizzazione del sistema del 118. “Ci stiamo lavorando da mesi, insieme ad Areu, la società pubblica della Regione Lombardia che i occupa del 118. La Calabria – ha spiegato Occhiuto – è l’ultima regione per tempi di soccorso. Stiamo vedendo di ricostruire l’organizzazione. Faremo un’unica centrale operativa del 118 nella sede della Cittadella, così come ci sarà un’unica centrale operativa del 112, che è il numero unico che i cittadini possono comporre per chiamare il 118, i carabinieri, la polizia. E’ un lavoro complesso, perché abbiamo trovato un sistema con 5 centrali operative, con software diversi e in alcuni casi nemmeno collegati alla rete internet. Però – ha rilevato il presidente della Regione – ci stiamo lavorando, e io credo che il lavoro di ricognizione del sistema fin qui compiuto e anche il lavoro di concentrazione degli interventi sia a buon punto”.
Secondo Occhiuto “ci vorranno ancora alcuni mesi perché abbiamo due software diversi e dobbiamo fare un unico software, quindi stiamo lavorando a questo, dobbiamo selezionare i tecnici che dovranno stare nella centrale regionale e poi dobbiamo organizzare bene il 118 tra ambulanze medicalizzate e mezzi avanzati non medicalizzati perché è chiaro che in un 118 che non funziona tutte le ambulanze devono essere medicalizzate perché quando un mezzo si muove in un sistema inefficiente non è facile capire che paziente va a prendere. In un sistema che funziona – ha proseguito il presidente della Regione Calabria – i tecnici del soccorso che rispondono al telefono hanno la capacità di comprendere se si tratta di un codice rosso o meno , se si tratta di un intervento che non ha bisogno del medico probabilmente si può inviare un mezzo avanzato non medicalizzato e si può subito dare una risposta di emergenza. Quindi stiamo costruendo tutta l’organizzazione. I medici ci servono per il 118 ma ancora di più per i pronto soccorso. La vera carenza di medici l’abbiamo nei pronto soccorso. Certo c’è anche nel 118 ma se avessimo un 118 organizzato si sentirebbe di meno perché non tutti i mezzi dovrebbero necessariamente medicalizzati. Nei pronto soccorso – ha concluso Occhiuto – abbiamo davvero la necessità di intervenire perché altrimenti, così com’è il funzionamento del sistema non è garantito”.
Secondo Occhiuto “ci vorranno ancora alcuni mesi perché abbiamo due software diversi e dobbiamo fare un unico software, quindi stiamo lavorando a questo, dobbiamo selezionare i tecnici che dovranno stare nella centrale regionale e poi dobbiamo organizzare bene il 118 tra ambulanze medicalizzate e mezzi avanzati non medicalizzati perché è chiaro che in un 118 che non funziona tutte le ambulanze devono essere medicalizzate perché quando un mezzo si muove in un sistema inefficiente non è facile capire che paziente va a prendere. In un sistema che funziona – ha proseguito il presidente della Regione Calabria – i tecnici del soccorso che rispondono al telefono hanno la capacità di comprendere se si tratta di un codice rosso o meno , se si tratta di un intervento che non ha bisogno del medico probabilmente si può inviare un mezzo avanzato non medicalizzato e si può subito dare una risposta di emergenza. Quindi stiamo costruendo tutta l’organizzazione. I medici ci servono per il 118 ma ancora di più per i pronto soccorso. La vera carenza di medici l’abbiamo nei pronto soccorso. Certo c’è anche nel 118 ma se avessimo un 118 organizzato si sentirebbe di meno perché non tutti i mezzi dovrebbero necessariamente medicalizzati. Nei pronto soccorso – ha concluso Occhiuto – abbiamo davvero la necessità di intervenire perché altrimenti, così com’è il funzionamento del sistema non è garantito”.
“Calabria in condizione di emergenza sui migranti”
“La sanità della Calabria merita un’attenzione straordinaria anche in ragione delle peculiarità della Calabria e dei ritardi a cui il Governo attraverso i commissariamenti ha costretto i calabresi. Sto spiegando al governo nazionale – ha sostenuto Occhiuto – che la Calabria è in una condizione eccezionale, non solo perché è commissariata da tanto tempo ma almeno per altre due circostanze: è la regione più sismica d’Europa e i pronto soccorso sono presìdi essenziali di protezione civile. Quindi noi abbiamo difficoltà a gestire i pronto soccorso in condizioni ordinarie nel caso di eventi avversi immaginate cosa potrebbe succedere. E’ quello che sto dicendo al governo. La seconda. In questi mesi abbiamo un altro problema che è quello dell’accoglienza dei migranti. Si sono modificate le rotte della migrazione. Negli ultimi mesi – ha ricordato il presidente della Regione Calabria – sono sbarcati più migranti a Roccella che a Lampedusa. E però non ci viene riconosciuta questa condizione come una condizione di emergenza, in una regione in cui la sanità è in condizione d’emergenza. Quindi sto cercando di utilizzare tutte le leve con il governo nazionale per consolidare il principio che la sanità della Calabria merita un’attenzione straordinaria anche in ragione delle peculiarità della Calabria e dei ritardi a cui – ha concluso Occhiuto – il governo attraverso i commissariamenti ha costretto i calabresi”.