L’Arma dei Carabinieri festeggia 208 anni anche a Catanzaro

La sinergia tra le articolazioni dell’Arma sarà applicata nei futuri controlli in materia di sicurezza sul lavoro, sanità e tutela del patrimonio culturale

Si è tenuta oggi a Catanzaro, nella “Piazza d’Armi” della caserma sede del Comando Legione Carabinieri “Calabria”, la cerimonia del 208° Annuale della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Quest’anno, dopo le ultime due edizioni caratterizzate dalle restrizioni imposte dalla pandemia, è stato possibile finalmente celebrare l’evento con la partecipazione di Autorità civili, militari e religiose e di un nutrito numero di ospiti. Le celebrazioni sono iniziate già nella mattinata con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti, presente all’interno della Caserma “Triggiani” nel centro storico di Catanzaro.

Il 208° Annuale della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri

Il 208° Annuale della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri

Nella serata, invece, alla Legione Carabinieri “Calabria” in via Marafioti, il Capitano Marco Colì, Comandante dello schieramento in armi composto dalla Bandiera di Guerra scortata da un gruppo di Carabinieri del 14° Battaglione “Calabria”, da un plotone di Carabinieri in Grande Uniforme Storica, un altro di Comandanti di Stazione, un terzo plotone composto da Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e, infine, un plotone misto costituito da Carabinieri Forestali, da militari dell’8° Nucleo Elicotteri, del 14° Battaglione “Calabria” e delle unità cinofile di Vibo Valentia, ha reso gli onori militari al Comandante della Legione “Calabria”, Generale di Brigata Pietro Salsano, che ha passato in rassegna i reparti schierati. A seguire, si è data lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’ordine del giorno del Comandante Generale dell’Arma.

L’intervento del Generale Salsano

Il Generale Salsano si è poi rivolto a tutti i suoi carabinieri e agli ospiti presenti, indicando i punti cardine sui cui si sta sviluppando l’attività dell’Arma in Calabria. L’alto Ufficiale ha così posto l’accento sulla forza dell’Arma come polizia di prossimità sempre più vicina ai cittadini in ragione della capillarità dei suoi presidi, presenti anche nei territori più isolati, dove i Carabinieri si occupano sia delle situazioni più fastidiose e difficili nella vita quotidiana della popolazione come i furti, le liti condominiali e di vicinato e ogni forma di sopruso e sopraffazione, sia del contrasto alla criminalità organizzata. È stato poi tracciato un bilancio dell’attività istituzionale dell’Arma in Calabria, evidenziando i positivi risultati raggiunti anche alla luce della riduzione nell’ultimo anno dei reati predatori e dei fatti di sangue. La strategia, descritta dal Generale, prevede una concreta e continua iterazione tra le articolazioni territoriali e specialistiche dell’Arma calabrese. Prova di ciò sono state le tre recenti operazioni denominate Deep svoltesi nei decorsi mesi di marzo, aprile e maggio, che hanno interessato quasi 700  chilometri di fascia costiera, 192 siti tra impianti di depurazione delle acque, pompe di sollevamento, vasche di contenimento fanghi, autolavaggi, cementifici e lavanderie industriali, portando alla denuncia in stato di libertà di 82 persone e all’elevazione di sanzioni amministrative per circa un milione di euro.

I controlli in sinergia tra le varie articolazioni dell’Arma

Tale stretta e coordinata sinergia tra le varie articolazioni dell’Arma sarà applicata anche a futuri controlli in materia di sicurezza e regolarità del lavoro, di sanità, di tutela del patrimonio culturale.
Ulteriore punto di lavoro è stato sviluppare un approccio maggiormente pragmatico per gestire le sinergie tra l’Arma e gli altri attori istituzionali come l’Agenzia del Demanio e il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Sicilia e la Calabria, che ha consentito – in pochissimi mesi – di definire concretamente importanti iniziative infrastrutturali per il triennio 2022-2024, nonchè avviare la pianificazione di numerosi interventi da attuare anche negli anni successivi. Inoltre, il Generale Salsano ha disposto – nell’ambito del più ampio progetto “C.A.S.A. del Carabiniere 2030” avviato nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – di svolgere congiuntamente ai predetti Enti attente attività di analisi finalizzate a costruire, ristrutturare e acquistare gli immobili destinati a ospitare i Reparti dell’Arma territoriale e forestale. Il Generale ha proseguito evidenziando la comunione di intenti con la Regione Calabria sulle questioni ambientali che ha portato alla sottoscrizione di un articolato Protocollo antincendio. Allo stesso modo, sono stati ricordati i progetti allo studio con il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per avviare il nuovo anno d’istruzione con iniziative tese a contrastare l’uso di sostanze stupefacenti tra i giovani ovvero incoraggiare e diffondere la cultura ambientale. Un discorso, quello del Generale, caratterizzato da un unico comune denominatore. Da 208 anni i Carabinieri sono al fianco dei cittadini, con le Stazioni e Tenenze territoriali, cui si affiancano, con indissolubile sinergia, le Stazioni Forestali e i Reparti Speciali che consentono la tutela e la salvaguardia della popolazione e della legalità sotto ogni profilo: dalla salute all’ambiente, dalla tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro a quella del patrimonio culturale, fino al contrasto alle consorterie criminali e terroristiche. Gli interessi della collettività sono costantemente tutelati da uomini e donne che, guidati dai valori dell’Arma e dalla vocazione alla salvaguardia del prossimo, hanno scelto di essere Carabinieri per la vita.

I riconoscimenti ufficiali

Nel corso della cerimonia, il Generale Salsano ha consegnato una Medaglia di Bronzo al Merito Civile all’Appuntato Antonio Mazza per aver salvato da un incendio boschivo, propagatosi a ridosso di un centro abitato, alcune famiglie rimaste bloccate all’interno delle rispettive abitazioni.
Inoltre, in rappresentanza di tutti i Carabinieri della Legione Calabria che sono impegnati quotidianamente in attività di servizio a cui sono stati concessi nel tempo riconoscimenti per il loro lavoro, sono stati consegnati in forma solenne – uno per ogni Comando Provinciale della Legione e allo Squadrone Eliportato “Cacciatori” – encomi ai sottoelencati Carabinieri che hanno evidenziato elevata professionalità, esemplare determinazione e spiccato acume investigativo nello svolgimento di complesse operazioni di polizia giudiziaria contro la criminalità organizzata, nel contrasto all’usura, alle estorsioni, al traffico di droga e nella cattura di latitanti: Comando Provinciale di Catanzaro: al Luogotenente C.S. Federico Aloi, ai Luogotenenti Alessandro Iazzetta e Luigi Morello, al Maresciallo Maggiore Massimo Falconieri, ai Marescialli Capo Davide Carello e Floro Ferragina, ai Vice Brigadieri Marco Cisaria, Sebastiano Napoli, Pasquale Longo e Tiziana Rosa Maria Pota e all’Appuntato Scelto Q.S. Filiberto D’Imperio. Comando Provinciale di Reggio Calabria: al Luogotenente Leonardo Ribuffo, al Maresciallo Capo Roberto Caruso e al Brigadiere Giancarlo Cucchiara. Comando Provinciale di Crotone: al Maresciallo Ordinario Gianluca Lumare, all’Appuntato Scelto Vincenzo Puce e all’Appuntato Carlo Perrone. Comando Provinciale di Vibo Valentia: al Capitano Alessandro Bui, al Tenente Giuseppe Salvatore Murè, ai Marescialli Maggiori Tommaso Casella e Giuliano Bove, al Maresciallo Capo Lorenzo Lo Verso, al Maresciallo Ordinario Giuseppe Cozzo, ai Brigadieri Michele Fernando Zaffino e Mauro Formisano, al Vice Brigadiere Sandro Paolo Cavallaro, agli Appuntati Scelti Michele Vartuli e Giuseppe Restuccia, al Carabiniere Andrea La Mantia. Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”: al Maresciallo Ordinario Domenico Antonio Iozzo, al Brigadiere Antonino Lipari, al Vice Brigadiere Francesco Pitino e al Carabiniere Scelto Matteo Parrinello. Comando Provinciale di Cosenza: al Carabiniere Scelto Alfonso Coppola, per essere intervenuto, in attesa dei sanitari, con manovre salvavita in soccorso di un minore che, all’interno del veicolo della famiglia – arrestato per l’emergenza in luogo lontano da abitazioni – versava in blocco respiratorio conseguente a sospetta crisi epilettica. La cerimonia, breve ma ricca di intense emozioni, si è conclusa con la resa degli Onori militari alla Bandiera di Guerra del 14° Battaglione Carabinieri “Calabria” a cui sono seguiti gli Onori tributati al Comandante della Legione che, dopo aver salutato i reparti schierati e le Autorità, ha lasciato il luogo della cerimonia.


Note storiche

La giornata nazionale dell’Arma dei Carabinieri è la ricorrenza, in ambito nazionale, della fondazione dell’Arma che si celebra il 5 giugno di ogni anno e, in caso di festività, il giorno lavorativo successivo. Il particolare giorno commemora la data in cui la Bandiera dell’Arma fu insignita della prima medaglia d’oro al valor militare per la partecipazione dei Carabinieri alla prima guerra mondiale, cerimonia svoltasi, appunto, il 5 giugno 1920. La motivazione che accompagnò la medaglia è la seguente: “Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d’Italia”. Oggi la ricorrenza viene denominata anche “Festa dell’Arma dei Carabinieri” e viene celebrata a Roma in forma solenne con il tradizionale carosello dei Carabinieri a Cavallo, a livello regionale e provinciale, in tutti i reparti dell’Arma sul territorio nazionale e, ove presenti, anche negli assetti impegnati in missioni all’estero. La data del 5 giugno non è da confondere con il momento della fondazione dell’Arma, che avvenne il 13 luglio 1814, quando il sovrano del regno Sardo-Piemontese Vittorio Emanuele I, con la promulgazione delle Regie Patenti, istituì a Torino il Corpo dei Carabinieri Reali. Si trattava di una novità assoluta: un’istituzione con la duplice funzione della difesa dello Stato e della tutela della sicurezza pubblica, quale organismo di polizia con speciali doveri e prerogative. Quel Corpo di soldati d’élite, armati di carabina (per questo chiamati Carabinieri), era il primo Corpo dell’Armata Sarda (come allora si chiamava l’esercito piemontese) e aveva la peculiarità, a differenza delle altre componenti dell’Esercito, di essere capillarmente diffuso su tutto il territorio, non solo nelle città ma anche nei villaggi, a stretto contatto con la popolazione. Sin dalle origini, quindi, la natura di Forza di polizia a status militare e la vocazione alla vicinanza alle comunità hanno caratterizzato il successo dei Carabinieri nelle loro attività al servizio dei cittadini, in Italia e all’estero.

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