“Il folcloristico Nino Spirlì va in scena con l’ennesimo show imbarazzante soddisfacendo l’incontinente urgenza di condividere con la platea il fatto che userà le parole ‘negro e frocio’ finché campa”. È quanto afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato. “Con la naturale strafottenza di chi pensa di poter dire quello che vuole nel nome di una presunta (solo da lui) superiorità intellettuale – continua – offende e mortifica prima di tutto la dignità di ‘persone’ in carne e ossa, non semplicemente “categorie lobbistiche” da ridimensionare. Cara presidente quel Nino che per lei ‘è un vecchio amico, per la Calabria è il vice presidente della Regione: qualora non se ne fosse accorta, non è al dodicesimo piano della Cittadella per premiare il suo spirito d’artista, ma ha un ruolo istituzionale che implica decoro e dignità nel rispetto di tutti i calabresi – negri e froci compresi – che lui rappresenta ogni volta che apre bocca”.
“Qualora non ne se fosse accorta – dice ancora Granato – sono finiti i tempi in cui Nino cucinava per lei a Roma, dopo le sedute in Parlamento. Il signor (sic) Spirlì da vice presidente della Giunta e assessore alla Cultura il linguaggio d’odio – che usa con grande maestria – dovrebbe adoperarsi per cancellarlo, invece che promuoverlo con grande abilità continuando ad alimentare violenze e discriminazioni”.
“Qualora non ne se fosse accorta – dice ancora Granato – sono finiti i tempi in cui Nino cucinava per lei a Roma, dopo le sedute in Parlamento. Il signor (sic) Spirlì da vice presidente della Giunta e assessore alla Cultura il linguaggio d’odio – che usa con grande maestria – dovrebbe adoperarsi per cancellarlo, invece che promuoverlo con grande abilità continuando ad alimentare violenze e discriminazioni”.
“Non va bene rispondere ‘è fatto così’ – conclude la senatrice – non è un bambino che occupa i pomeriggi a fare marachelle. Se è fatto così non può rappresentare i Calabresi in un consesso istituzionale di rilievo, pertanto va rimosso e sostituto”.