A pochi giorni dalla pubblicazione del Gender Policies Report elaborato dall’Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) Valentina Picca Bianchi, presidente del gruppo Donne di Fipe Confcommercio ha commentato i dati emersi. “Sono la fotografia di una realtà molto triste con cui dobbiamo fare i conti. La parziale ripresa a cui abbiamo assistito in questo 2021 – afferma Valentina Picca Bianchi – ha accentuato la grande disparità di genere che vede per 1 donna su 2 contratti di lavoro part-time. Un dato molto preoccupante, soprattutto se lo confrontiamo con quanto accade agli uomini, per cui la percentuale si dimezza, fermandosi a circa il 26%”.
Peggiora in Calabria l’occupazione femminile
Peggiora in Calabria l’occupazione femminile
“Insomma, dopo più di un anno e mezzo di enormi difficoltà, in particolare per le donne che in molti casi hanno dovuto moltiplicare gli sforzi per gestire lavoro e famiglia, la situazione – spiega Valentina Picca Bianchi – non è cambiata, anzi è peggiorata. Il precariato continua a farla da padrone. Dal nostro punto di vista si è persa una grande occasione per poter azzerare tutto e ripartire con un nuovo approccio, per mettere finalmente sullo stesso piano i talenti degli uomini e quelli delle donne. Solo nel nostro settore, fatto da piccole e micro imprese, le donne rappresentano il 52% della manodopera e portano un contributo fondamentale. Come possiamo pensare di non valorizzare una componente tanto importante? Da un lato servirà certamente una presa di consapevolezza da parte delle donne stesse. Dall’altro, è necessario creare le condizioni per farlo. Ed è qui che devono intervenire in maniera forte, e anche piuttosto rapidamente, le Istituzioni competenti con politiche mirate all’azzeramento del gender gap nel mondo del lavoro”.
Ripresa in Calabria all’insegna della precarietà
Anche Mirea Rotundo, presidente di Fipe Confcommercio Catanzaro ha commentato i dati del Gender Report 2021 dichiarando che “la ripresa nel periodo successivo alla pandemia per le donne calabresi è ancora all’insegna della precarietà e della discontinuità occupazionale”. “In Calabria – ribadisce Rotundo – meno del 40% dei nuovi contratti stipulati riguarda le donne, una delle percentuali più basse in Italia e inoltre, mediamente, il 49,6% di tutti i contratti femminili è a tempo parziale, contro il 26,6% degli uomini. Si rafforza ulteriormente, dunque, il gap di genere di occupazione e di retribuzione.”