“La Gicap, di proprietà della famiglia Capone di Messina, è intenzionata a cedere velocemente i supermercati del gruppo, compresi quelli che attualmente gestisce in Calabria attraverso la rete di distruzione Sidis, Euro Ard, Simply. Una vicenda complessa nella quale l’unica certezza emersa é la scorrettezza con la quale la proprietà si è rapportata alle organizzazioni sindacali, chiamate prima ad accettare in tutta fretta e senza reali margini di discussione la procedura di cessione dell’azienda ad altra società e successivamente accusate, per aver chiesto il rispetto dei diritti dei lavoratori, di strumentalità o addirittura di ostruzionismo”.
Lo si legge in un comunicato diffuso dalla Filcams Cgil Calabria, la quale, è scritto, “respinge con fermezza le dichiarazioni della proprietà, abbracciate con convinzione da qualche fantomatico sindacato autonomo e rivendica con orgoglio le proprie azioni nell’aver preteso il tavolo ministeriale che permetterà la fruizione della cassa integrazione a quei dipendenti che nell’attesa del passaggio alla nuova società rimarranno momentaneamente senza occupazione. Se le pretese della subentrante Like Sicilia (società costituita ad hoc dal gruppo pugliese Apulia Distribuzione per definire l’operazione commerciale con Gicap) potevano essere considerate accettabili, nonostante i sacrifici e le rinunce richieste ai lavoratori, la pretesa della famiglia Capone – prosegue la Filcams – di chiedere ai propri dipendenti di stralciare dall’accordo di transito il tfr maturato – dovuto e non versato presso l’Inps – non poteva trovare da parte della Filcams Cgil alcuna disponibilità. Specie se si pensa che, in caso la proposta di concordato in Tribunale culminerà in una procedura fallimentare per Gicap, i lavoratori rischierebbero di perdere il TFR maturato. I soloni che si affannano a lanciare strali ed accuse infamanti al sindacato confederale, dovrebbero affrontare questo argomento – continua la nota – con più responsabilità e meno leggerezza: si parla del sudore e della fatica di tante lavoratrici e lavoratori che grazie a quanto maturato negli anni potrebbero garantirsi in futuro una condizione di dignità economica, in un contesto sempre più povero e di crisi”.
Lo si legge in un comunicato diffuso dalla Filcams Cgil Calabria, la quale, è scritto, “respinge con fermezza le dichiarazioni della proprietà, abbracciate con convinzione da qualche fantomatico sindacato autonomo e rivendica con orgoglio le proprie azioni nell’aver preteso il tavolo ministeriale che permetterà la fruizione della cassa integrazione a quei dipendenti che nell’attesa del passaggio alla nuova società rimarranno momentaneamente senza occupazione. Se le pretese della subentrante Like Sicilia (società costituita ad hoc dal gruppo pugliese Apulia Distribuzione per definire l’operazione commerciale con Gicap) potevano essere considerate accettabili, nonostante i sacrifici e le rinunce richieste ai lavoratori, la pretesa della famiglia Capone – prosegue la Filcams – di chiedere ai propri dipendenti di stralciare dall’accordo di transito il tfr maturato – dovuto e non versato presso l’Inps – non poteva trovare da parte della Filcams Cgil alcuna disponibilità. Specie se si pensa che, in caso la proposta di concordato in Tribunale culminerà in una procedura fallimentare per Gicap, i lavoratori rischierebbero di perdere il TFR maturato. I soloni che si affannano a lanciare strali ed accuse infamanti al sindacato confederale, dovrebbero affrontare questo argomento – continua la nota – con più responsabilità e meno leggerezza: si parla del sudore e della fatica di tante lavoratrici e lavoratori che grazie a quanto maturato negli anni potrebbero garantirsi in futuro una condizione di dignità economica, in un contesto sempre più povero e di crisi”.
La Filcams, inoltre, “stigmatizza l’atteggiamento sciatto, inadeguato e inefficace del ministero dello Sviluppo Economico che, in questa vicenda – scrive – non ha saputo né voluto esercitare un ruolo, permettendo a Gicap, anche con una certa presunzione, di avviare una campagna massiccia di sottoscrizioni di accordi individuali nei quali le rinunce dei diritti dei lavoratori sono andate via via crescendo. La Filcams Cgil Calabria – si legge infine -non lascerà soli i lavoratori ed è disponibile ad assistere attraverso gli uffici legali e la presenza in sede di contrattazione, coloro i quali decideranno (più o meno) in autonomia di rinunciare ai propri diritti. Rispetteremo, come è nostro costume, I lavoratori e le loro scelte ma non presteremo il fianco ad un’operazione sporca, costruita sulla pelle dei lavoratori, della quale non condividiamo i metodi ed il merito”.
Redazione Calabria 7