“Le modalità di riapertura della fortezza di Le Castella sono state finalmente definite dal Ministero Beni Culturali e l’accesso sarà consentito, a residenti e turisti, a partire da venerdì 31 luglio”. Lo fa sapere la deputata del Movimento Cinquestelle Margherita Corrado, che a più riprese aveva evidenziato criticamente come fosse uno spreco d’occasioni culturali e turistiche – e dunque anche per la ricchezza della comunità locale – tenere chiuso uno dei simboli architettonici e fra i più riconoscibili landmark della Calabria.
La riapertura del castello aragonese sul territorio di Isola Capo Rizzuto è sancita in una nota ufficiale della Direzione regionale Musei benché, lamenta la parlamentare pentastellata, “a tutt’oggi l’ufficio calabrese, situato a Cosenza e diretto dalla dott.ssa Cucciniello, non abbia installato alcuna tabella oraria all’ingresso del maniero, anzi neppure una misera targa per rivendicare la proprietà statale e la responsabilità della citata Direzione regionale (ex Polo museale) sul secondo luogo della cultura più visitato di tutta la regione. Chiusa il martedì, si potrà entrare nella fortezza cd. aragonese di Le Castella ogni mezz’ora, a gruppi di massimo dodici persone per volta, dalle ore 14:15 alle ore 19:15 (ultima tornata) nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì, mentre sabato e domenica la visita è garantita dalle 8:15 alle 19:15. A renderlo possibile è anche il distacco a Le Castella, dal 30 luglio, di due unità del personale ministeriale in forza al Parco e Museo archeologico di Capo Colonna. Si spoglia un santo per vestirne un altro, direbbe la saggezza popolare, con gravissimo danno per il sistema integrato Crotone-Capo Colonna-Le Castella: i tre istituti della Calabria centro-orientale che fanno capo alla Direzione generale Musei del MiBACT e dunque all’ufficio cosentino già menzionato”. Grave, in particolare, la mancata apertura post-Covid del Museo di Capo Colonna.
La riapertura del castello aragonese sul territorio di Isola Capo Rizzuto è sancita in una nota ufficiale della Direzione regionale Musei benché, lamenta la parlamentare pentastellata, “a tutt’oggi l’ufficio calabrese, situato a Cosenza e diretto dalla dott.ssa Cucciniello, non abbia installato alcuna tabella oraria all’ingresso del maniero, anzi neppure una misera targa per rivendicare la proprietà statale e la responsabilità della citata Direzione regionale (ex Polo museale) sul secondo luogo della cultura più visitato di tutta la regione. Chiusa il martedì, si potrà entrare nella fortezza cd. aragonese di Le Castella ogni mezz’ora, a gruppi di massimo dodici persone per volta, dalle ore 14:15 alle ore 19:15 (ultima tornata) nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì, mentre sabato e domenica la visita è garantita dalle 8:15 alle 19:15. A renderlo possibile è anche il distacco a Le Castella, dal 30 luglio, di due unità del personale ministeriale in forza al Parco e Museo archeologico di Capo Colonna. Si spoglia un santo per vestirne un altro, direbbe la saggezza popolare, con gravissimo danno per il sistema integrato Crotone-Capo Colonna-Le Castella: i tre istituti della Calabria centro-orientale che fanno capo alla Direzione generale Musei del MiBACT e dunque all’ufficio cosentino già menzionato”. Grave, in particolare, la mancata apertura post-Covid del Museo di Capo Colonna.
Resta la “vittoria” della riapertura al pubblico di uno dei simboli assoluti della Calabria “turistica”, la fortezza aragonese di Le Castella appunto. Secondo la Corrado, tuttavia, una vittoria di Pirro, in quanto incarnerebbe l’ “ennesima toppa messa allegramente ad un buco che non si ha voglia di chiudere e che in futuro si ripresenterà tale e quale, fintanto che le amministrazioni statale e comunale non si impegneranno a predisporre un bando pubblico per l’affidamento pluriennale all’esterno dei servizi aggiuntivi, unica soluzione che possa garantire continuità di accesso alla fortezza di Le Castella quasi tutto l’anno e soprattutto quella promozione (materia concorrente Stato-Regione) che non può iniziare e finire nella mera apertura del cancello d’ingresso. L’inettitudine dimostrata dalla dirigenza ‘cosentina’ nel biennio 2018-2020 a gestire istituti così importanti – così la deputata del Movimento Cinquestelle – meriterebbe una presa di coscienza e consequenziale assunzione di responsabilità da parte della superiore Direzione generale Musei che, purtroppo, nessun indizio lascia oggi sperare. E sapere che nel resto d’Italia gli uffici omologhi ministeriali non godono di migliore salute, è una troppo magra consolazione per chi ha a cuore il patrimonio culturale pubblico”.