Le lunghe mani della ‘ndrangheta sulle società di calcio piemontesi, sei condanne

I clan vibonesi oltre a dedicarsi a estorsioni e stupefacenti si erano infiltrati nell'ambiente economico e nelle società di calcio dilettantistiche locali

‘Ndrangheta vibonese in Piemonte. Sei condanne e due assoluzioni hanno chiuso oggi a Torino in corte d’appello uno dei processi originati dall’inchiesta Barbarossa sulla presenza della ‘ndrangheta nell’Astigiano. Rispetto alla sentenza di primo grado, del 12 dicembre 2020, c’è stata una assoluzione in più ma è stata riconosciuta a un paio di imputati il reato di associazione di stampo mafioso. Ora le pene oscillano tra i quattro anni e i 10 mesi e i sette anni e 10 mesi (in continuazione con una condanna precedente).

Infiltrazioni nelle società di calcio

Infiltrazioni nelle società di calcio

L’indagine riguardò le attività di clan che, operando con le stesse modalità delle case madri calabresi, oltre a dedicarsi a estorsioni e traffico di stupefacenti si erano infiltrati nell’ambiente economico e anche dello sport locale: nel fascicolo comparvero i nomi di tre società di calcio dilettantistiche.

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