Soldi, auto e persino una borsa di marca. Questo è quello che, secondo le indagini della Procura di Cosenza, si sarebbe fatto dare l’ex comandante dei vigili del fuoco di Cosenza Massimo Cundari, arrestato per concussione.
Le mazzette a Cundari per proteggere l’imprenditore
Le mazzette a Cundari per proteggere l’imprenditore
Le mazzette venivano richieste da Cundari per rilasciare autorizzazioni per realizzare un impianto gpl. Un impianto che stava costando davvero molto caro ad un imprenditore che ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri.
A febbraio del 2020 è stato proprio l’imprenditore a denunciare l’ex comandante dei vigili del fuoco Cundari perché si sentiva minacciato per un imminente controllo che avrebbe potuto metterlo nei guai.
Guai che sarebbero arrivati se Cundari non avesse ricevuto un “contributo”. L’imprenditore già aveva pagato ben 15mila euro fra dicembre 2018 e gennaio 2019. Sempre nel 2019, fra marzo e aprile, l’imprenditore ha contribuito a pagare le rate della nuova Bmw secondo le indagini.
Le accuse all’ex comandante
A inchiodare l’ex comandante ci sono registrazioni e file audio. Materiale che gli è valso le accuse di concussione, falso in atto pubblico e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Dalle registrazioni emerge che i soldi venivano consegnato per i certificati che servivano all’imprenditore e alla sua azienda. Tra queste la richiesta di 2mila euro per pagare le rate di una nuova auto.
Secondo le indagini, Cundari chiedeva anche alcuni “vezzi” come una borsa di Louis Vuitton da 1700 euro. Il tutto sempre per evitare controlli perché, come diceva lo stesso capo dei pompieri di Cosenza «Lo Stato è lento ma prima o poi arriva e quando arriva e non ti trova a posto ti aggiusta per le feste».
Così come è successo per lo stesso Cundari: lo Stato è arrivato e ora vuole capire se ci sono stati altri episodi di corruzioni nella sua carriera.