La sfida del Recovery fund, le prospettive di sviluppo del Paese e della Calabria, le chiavi della crescita possibile della regione che occupa gli ultimi posti nelle classifiche a partire dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e da una risposta di competenze e responsabilità che parta necessariamente dai territori: sono stati questi i temi al centro del confronto sulle Politiche per il Sud che, nella terza giornata del Festival LeggereeScrivere di Vibo Valentia, ha ospitato il sottosegretario di Stato per il Sud e la Coesione territoriale Dalila Nesci e, il neo consigliere regionale del Partito democratico Raffaele Mammoliti, intervistati dai giornalisti Stefano Mandarano, de Il Quotidiano del Sud, e Antonio Talia, di Radio24.
Dal sottosegretario Nesci il monito al: “Grande sforzo che il nostro territorio deve fare per indicare la presente e nuova classe politica e dirigenziale. Il nuovo corso regionale – ha detto – porta con se tante attese di riqualificazione dei dirigenti della Regione. Per nostra quota governativa stiamo facendo di tutto per far sì che negli Enti locali e nei Comuni possano arrivare nuove professionalità e nuovi tecnici in grado di elaborare i progetti e partecipare ai bandi del Pnrr, perché le risorse saranno moltissime e la più grande sfida sarà quella di riuscire a metterle a frutto con progetti credibili e di visione”.
Dal sottosegretario Nesci il monito al: “Grande sforzo che il nostro territorio deve fare per indicare la presente e nuova classe politica e dirigenziale. Il nuovo corso regionale – ha detto – porta con se tante attese di riqualificazione dei dirigenti della Regione. Per nostra quota governativa stiamo facendo di tutto per far sì che negli Enti locali e nei Comuni possano arrivare nuove professionalità e nuovi tecnici in grado di elaborare i progetti e partecipare ai bandi del Pnrr, perché le risorse saranno moltissime e la più grande sfida sarà quella di riuscire a metterle a frutto con progetti credibili e di visione”.
Anche per Raffaele Mammoliti: “Sarà decisivo creare lavoro qualificato nella Pubblica amministrazione, ma anche assecondare quelle che sono le naturali inclinazioni del territorio regionale: dall’agroalimentare, al turismo, ai servizi. Riqualificare quei settori che possano creare occupazione reale e opportunità per i nostri giovani, abbandonando ogni tipo di retorica della rassegnazione e della lamentela”.