“Speravo di potermi confrontare sul futuro di Giovino con grandi urbanisti, investitori internazionali e operatori del turismo di prim’ordine e invece i nostri amministratori preferiscono la polemica spicciola e fine a se stessa: ma tant’è, per Catanzaro questo e altro”. Inizia cosi la nota con cui Nicola Fiorita replica all’assessore Migliaccio Santacroce.
“Mi rincresce molto – prosegue – aver costretto l’assessore Migliaccio a rispondere su questioni puntali e cercherò di evitare che ciò accada nuovamente, ma pensavo che facesse l’assessore all’Urbanistica del Comune di Catanzaro e che quindi fosse proprio suo compito quello di intervenire sulle questioni che riguardano il governo del territorio comunale”.
“Mi rincresce molto – prosegue – aver costretto l’assessore Migliaccio a rispondere su questioni puntali e cercherò di evitare che ciò accada nuovamente, ma pensavo che facesse l’assessore all’Urbanistica del Comune di Catanzaro e che quindi fosse proprio suo compito quello di intervenire sulle questioni che riguardano il governo del territorio comunale”.
“Evidentemente affaccendata in altre occupazioni l’assessore non ha capito niente del dibattito in corso sull’area di Giovino, della sua rilevanza strategica per il futuro di Catanzaro, e dunque, quasi inevitabilmente, mette insieme una dichiarazione imbarazzante più che inutile” aggiunge Fiorita.
“L’assessore ad esempio non sa che il Sindaco Abramo solo poche ore prima aveva dichiarato che le villette di Giovino, la cui costruzione è stata dimostrata con un video, sono fuori dalla “zona salvaguardata” e così sceglie un’altra linea di difesa, spiegando con grande trasporto che la legittimità delle autorizzazioni a costruire deriva dall’applicazione del Piano casa di cui alla legge regionale n. 21/2010″.
“Bene, brava, bis. Ora può dirci l’assessore Migliaccio se mai qualcuno dell’opposizione ha utilizzato la parola illegittimità con riferimento alle suddette villette? Va da sé – sottolinea – che se avessimo pensato di essere di fronte ad un abuso avremmo proceduto non con un video da girare alla stampa ma con un esposto da presentare in Procura. La questione è allora un’altra: se si guarda alla città non con l’occhio del burocrate ottuso ma con quello del politico illuminato si comprende immediatamente che un conto è la legittimità di un atto e un altro conto è la sua opportunità, la sua capacità di realizzare l’interesse pubblico”.
Fiorita scrive ancora : “La costruzione di villette nella zona di Giovino deturpa un ambiente incontaminato, pregiudica lo sviluppo della zona e dell’intera città, indebolisce complessivamente il territorio comunale che vive di un eccesso e non di un difetto di costruzioni abitative, insomma fa prevalere l’interesse di pochissimi sull’interesse dell’intera città. Di questo – spiega – è sempre stato consapevole lo stesso sindaco Abramo che in ogni modo ha ricordato di essersi battuto per bloccare le lottizzazioni sull’area, ricevendo anche il conforto recente della giurisprudenza amministrativa, e di continuare ad essere contrario alla costruzione di villette in questa area. Allora, ci dica l’assessore perché in altri casi il permesso a costruire è stato negato e questa volta è stato rilasciato? Perché in altri casi gli uffici comunali hanno rilevato la mancanza di urbanizzazione della zona e in questo caso non lo hanno fatto? Perché Abramo per sette anni ha tenuto bloccato l’intero comparto di Giovino e si è opposto ad ogni lottizzazione e ora contemporaneamente consente la costruzione di villette nel cuore di Giovino e propone la tripartizione dell’area? Le due cose insieme non rendono forse chiaro che qualcosa è cambiato nella visione del Sindaco e che ormai egli si sta determinando – al di là delle rassicurazioni di facciata – per la cementificazione di Giovino?”
“Sono domande cruciali per la sorte della nostra città e non mi sembra un caso che il Sindaco Abramo, consapevole delle contraddizioni e delle opacità che segnano oggi il suo operato, abbia evitato di rispondere personalmente e abbia preferito mandare avanti il povero e inconsapevole assessore. D’altra parte l’assessore Migliaccio ha sulla politica urbanistica comunale lo stesso effetto che caratterizza l’acqua: è incolore, inodore e insapore, e la sua unica funzione sembra appunto quella di prendersi le colpe di chi decide al posto suo”.
“Dal punto di vista politico un Sindaco che garantisce che non verranno costruite villette a Giovino e un assessore che dice che la costruzione delle villette a Giovino è un atto legittimo è già una sentenza definitiva su questa amministrazione. Per questo – conclude Fiorita – all’assessore chiedo un gesto di dignità, l’unico possibile a questo punto: si dimetta e lasci che dell’urbanistica cittadina si prenda oneri (molti) e onori (pochi) chi veramente la gestisce”.
redazione Calabria 7