di Danilo Colacino – Il calderone giudiziario e mediatico ‘scoperchiatosi’ sugli avvisi di garanzia emessi stamani a carico di quasi tutti i consiglieri comunali del capoluogo e altri soggetti entrati nell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro sulle Commissioni di Palazzo De Nobili – espressione cruda e probabilmente impropria, non tenendo conto delle delicate posizioni degli inquirenti da una parte e degli indagati dall’altra – rischia di portare chiunque fuori strada.
E il perché è presto detto: una notizia del genere attira una gran massa di lettori, dato pacifico. Un interesse così spasmodico da determinare addirittura (parrebbe!) che un titolo giornalistico sulla vicenda, completamente frainteso come ovvio, abbia ingenerato una tale confusione da venire scambiato per la notizia di un ‘vero terremoto’ con tanto di evacuazione in un paio di scuole cittadine. Verità o ‘leggenda’ poco importa.
E il perché è presto detto: una notizia del genere attira una gran massa di lettori, dato pacifico. Un interesse così spasmodico da determinare addirittura (parrebbe!) che un titolo giornalistico sulla vicenda, completamente frainteso come ovvio, abbia ingenerato una tale confusione da venire scambiato per la notizia di un ‘vero terremoto’ con tanto di evacuazione in un paio di scuole cittadine. Verità o ‘leggenda’ poco importa.
Non è questo il punto focale. La realtà, infatti, è che si è indotti a pensare alla famosa notte hegeliana in cui “tutte le vacche sono nere”. Sì, proprio così, perché è difficile – per i non addetti ai lavori, soprattutto – discernere tra caso e caso.
Di cosa parliamo? Semplice: del fatto che vi sono esponenti del civico consesso ‘attinti dalla stessa indagine’ con un’anzianità nel ruolo di pubblico amministratore e una mansione professionale non certo paragonabile a quella di altri loro colleghi…di sventura.
D’accordo, tale vaglio sul piano tecnico-giuridico spetta esclusivamente alla magistratura, ma a noi compete almeno un commento da profani relativo quanto si vede – e si capisce – ictu oculi: fra gli ‘avvisati’ dal Pm incaricato c’è chi è stato eletto due anni e mezzo fa e chi molto tempo prima.
Senza contare quelli che hanno una determinata occupazione e quanti invece una assai differente, nel secondo novero peraltro strettamente legata alla politica. E, credeteci, in base ai presunti reati commessi non è un dettaglio.
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Trasparenza Commissioni Consiliari, il buon esempio a due passi dal Capoluogo