di Danilo Colacino – Esiste la politica del compromesso, che potrebbe anche essere intesa come scelta tattica, e quella dei compromessi, a cui sono invece legati piccoli o grandi favori in cambio di altrettante cortesie.
Non una grande scoperta, per carità. Ma una distinzione netta, che serve a farci capire come sembri purtroppo sia stata proprio la seconda forma – la più deteriore – ad aver preso piede, anzi prevalso, nella città di Catanzaro in cui appare sempre più evidente lo scollamento fra gli affari di Palazzo e i reali bisogni della gente.
Non una grande scoperta, per carità. Ma una distinzione netta, che serve a farci capire come sembri purtroppo sia stata proprio la seconda forma – la più deteriore – ad aver preso piede, anzi prevalso, nella città di Catanzaro in cui appare sempre più evidente lo scollamento fra gli affari di Palazzo e i reali bisogni della gente.
Succede così che gli accordi, anche quelli stretti rispettivamente due e un anno fa, finalizzati al raggiungimento di postazioni di potere con la promessa di migliorare la condizione del capoluogo e non solo si siano rivelati aleatori, effimeri, sostanzialmente illusori insomma.
Sta di fatto, però, che non pare intravedersi nulla di nuovo all’orizzonte e, tranne qualche eccezione, tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra la logica dell’affarismo prevale su quella del solidarismo.
E intanto i bisogni crescono, la gente si palesa insoddisfatta, ma il grande carrozzone della politica continua a girare…andando avanti da sé.