di Danilo Colacino – Il sistema sanitario italiano, sovente a un passo dalla sua messa in discussione per come lo conosciamo a seguito di dure critiche, nella guerra al Coronavirus ha invece attestato tutto il valore che ha.
Già, perché la capillare rete di assistenza pubblica conosciuta e identificata con il noto acronimo Ssn, pur sembrando sul punto di crollare da un momento all’altro, ha viceversa retto l’urto di uno tsunami che l’ha sì in pieno travolta ma non certo annientata.
Già, perché la capillare rete di assistenza pubblica conosciuta e identificata con il noto acronimo Ssn, pur sembrando sul punto di crollare da un momento all’altro, ha viceversa retto l’urto di uno tsunami che l’ha sì in pieno travolta ma non certo annientata.
Il Covid-19, infatti, malgrado le migliaia, forse addirittura alla fine le decine di migliaia, di vittime che mieterà sarà comunque stato in grado di uccidere solo in pochi punti percentuali rispetto alla straripante mole di contagiati alle prese con conseguenze assai gravi.
E questo non soltanto per il relativamente basso coefficiente di letalità del Sars-Cov-2, bensì appunto anche e soprattutto per merito di un organico di clinici di prim’ordine e di un’organizzazione efficientissima malgrado il più alto grado d’emergenza – quale problema acuto – e i continui tagli finanziari al comparto – come male cronico – che ha appunto salvato un numero enorme di vite.
Fatto che ha ribaltato le credenze in voga fino a pochissimo tempo fa, tendenti a esaltare il mito della Sanità privata e a rivolgere lo sguardo a un modello (basato non sulla presa in carico gratuita, ma al contrario modulato dall’assicurazione privata del singolo cittadino) di tipo statunitense.
Due miti, forse meglio falsi miti, spazzati via – magari in modo definitivo – dalla grande efficienza mostrata nella terribile guerra al Sars-Cov-2 da un sistema nazionale pubblico ammirato dal mondo intero. E una volta tanto uniformemente presente, e pronto a rispondere al duro appello dalle Alpi alla Sicilia, perciò oggetto di ammirazione, e persino di invidia, da parte dell’intera comunità internazionale.