di Danilo Colacino – Regionali, c’è un partito che ha già vinto. Senza dubbio, infatti, otterrà la maggioranza assoluta. Ma non è una novità. Considerato che ormai si impone da anni e non solo in Calabria, naturalmente.
Ma il vero problema è che non importa ad alcuno e nessuno si premura di contrastarlo. Motivo? La forza in questione è quella, straripante, dell’astensionismo.
Ma il vero problema è che non importa ad alcuno e nessuno si premura di contrastarlo. Motivo? La forza in questione è quella, straripante, dell’astensionismo.
Un ‘soggetto liquido’ che si alimenta di antipolitica e mina la democrazia dalle fondamenta mentre i diretti interessati, i politici in campo e i loro aventi causa, non se ne curano. Anzi, forse persino se ne giovano.
E già, perché devono convincere assai meno gente a votarli. Devono dunque faticare di meno e pescare sempre più soltanto nel loro orto, un ‘parco consensi’ che si riempie o viceversa assottiglia a seconda della fiducia del proprio bacino elettorale nella capacità di dare risposte da parte del candidato di riferimento.
In passato abbiamo ad esempio scritto: “Franza o Spagna purché se magna”. Ma qui è persino peggio, assai peggio, poiché si è persino persa l’abitudine, deteriore, di chiedere. Attenzione: non è che siano sparite le clientele, solo che si è perfezionata una soluzione naturale fra i clientes.
Una specie che oggigiorno si va identificando con quanti bussano alle porte del potente-eletto di turno perché sanno di vederle aprire al loro arrivo o, di contro, ai disperati: chi non ha alcunché da perdere, faccia inclusa, o altrettanto a cui aggrapparsi per evitare di far anticamera da uno pronto a buggerarlo.