Danilo Colacino – Quarantadue giorni separano i calabresi dal voto per le Regionali. Che però ancora non conoscono i nomi di tutti i candidati al governatorato. Manca infatti quello del centrodestra, che tuttavia sul piano teorico potrebbe anche non essere unico.
Considerato quanto sta tuttavia capitando viene il sospetto che vi sia una volontà precisa di giocare allo sfascio o, meglio, di trarsi d’impaccio con una sconfitta onorevole e addebitabile alla mancanza di unità interna, soprattutto in ambito locale. Ci spieghiamo meglio.
Considerato quanto sta tuttavia capitando viene il sospetto che vi sia una volontà precisa di giocare allo sfascio o, meglio, di trarsi d’impaccio con una sconfitta onorevole e addebitabile alla mancanza di unità interna, soprattutto in ambito locale. Ci spieghiamo meglio.
Si è compreso come la vittoria delle elezioni si tradurrebbe nel centrodestra nel successo di un gruppo di maggiorenti e nella cocente sconfitta di altri. Due blocchi, questi ultimi, che si fronteggiano in maniera estenuante e lacerante ormai da mesi, forse persino da un paio d’anni.
Un duello al calor bianco che forse per Roma sarebbe meglio si concludesse con un nulla di fatto in attesa magari di prendersi l’Emilia Romagna e poi il Governo del Paese al fine di accontentare tutti.