di Danilo Colacino –Diciamolo pure, l’elenco finale di candidati alla presidenza della Regione lasciato da questo 2019 ormai al tramonto è stato per certi versi sorprendente.
Inutile commentare la discesa in campo di Carlo Tansi e di Francesco Aiello, le vere novità che al di là di ogni ragionamento faranno un percorso all’insegna del tentativo di rompere gli schemi. Di andare insomma oltre ai cliché della politica convenzionale.
Inutile commentare la discesa in campo di Carlo Tansi e di Francesco Aiello, le vere novità che al di là di ogni ragionamento faranno un percorso all’insegna del tentativo di rompere gli schemi. Di andare insomma oltre ai cliché della politica convenzionale.
La stessa che, iniziative della magistratura a parte, sembrava poter essere ancora una volta rappresentata dal governatore uscente Mario Oliverio (nelle fila del centrosinistra o di parte della coalizione) e dal sindaco di Cosenza e omonimo Mario Occhiuto (per il centrodestra) o, in subordine, dal suo collega e omologo di Catanzaro Sergio Abramo (sempre come ovvio per lo schieramento adesso guidato dalla parlamentare Jole Santelli).
E invece niente. I tre favoriti, quantomeno nell’essere in lizza per l’ambita carica, si sono accomodati in panchina, l’uno dopo l’altro e in seguito oltretutto a laceranti conflitti interni ai propri gruppi.
Davvero un bel guaio per chi adesso dovrà ritrovare spazio in ambiti partitici e politici in via di lenta ma marcata trasformazione.
Comunque sia, ora è tempo di auguri ‘”della buona fine e del buon principio”, anche se la politica calabrese, con le elezioni fissate fra appena 27 giorni, non andrà di certo in vacanza. E noi di calabria7 neppure, naturalmente, ma un 2020 di gioia ve lo auguriamo doverosamente lo stesso!