di Danilo Colacino – “Vai avanti tu, che mi vien da Ridere”. Sembra essere questa la prospettiva della candidatura a governatore nel centrosinistra ‘istituzionale’. E già, perché mentre nella coalizione formata da Forza Italia, Fdi e Lega, tutti si affannano a spuntarla sentendo il profumo di vittoria che emana forte da ogni sondaggio, dalla parte opposta è tutto un “No grazie, non c’è fretta, si accomodi prima lei”.
Una corsa all’indietro, insomma. E il motivo è fin troppo chiaro. Nello schieramento esiste il più che concreto rischio di arrivare terzi, se non addirittura quarti alle spalle pure del battagliero Carlo Tansi o di un magari redivivo M5s oltreché come ovvio di un favoritismo centrodestra, e quindi di restare a bocca asciutta persino per l’obiettivo minimo di ottenere un seggio da consigliere a Palazzo Campanella. Un bel tonfo davvero, oltretutto salvo prodigi dell’ultima ora, per giunta annunciato.
Una corsa all’indietro, insomma. E il motivo è fin troppo chiaro. Nello schieramento esiste il più che concreto rischio di arrivare terzi, se non addirittura quarti alle spalle pure del battagliero Carlo Tansi o di un magari redivivo M5s oltreché come ovvio di un favoritismo centrodestra, e quindi di restare a bocca asciutta persino per l’obiettivo minimo di ottenere un seggio da consigliere a Palazzo Campanella. Un bel tonfo davvero, oltretutto salvo prodigi dell’ultima ora, per giunta annunciato.
Ed è proprio questo l’astuto gioco che si sta facendo in casa Pd e dintorni, meditando sull’idea dello scontato flop. Chiunque sarà l’aspirante presidente per conto di Democrat e soci infatti si immola e, se si schianta nelle urne, è decisamente out per l’avvenire. Quello immediato, almeno. Una prospettiva non certo negativa, anzi tutt’altro, per chi ha appunto in mente di fare altro e vuole campo libero proprio per farlo. In altre parole, di posto ce n’è. E tanto pure.
Ma le poltrone ‘comode’ al momento, e probabilmente anche nel prossimo futuro, sono pochine e vanno individuate con attenzione. Una cura estrema, che consiste anche e soprattutto nel far accomodare qualche pericoloso avversario interno sulla sedia sbagliata.