di Danilo Colacino – Crollato ‘l’asse’ dei Mario – neppure fosse un castello di carte – con un destino comune e non solo nel nome, curiosamente indicati fino a poche settimana fa quali il presidente della Regione uscente e il suo quasi certo successore, gli stessi Oliverio e Occhiuto si sono resi conto di voltarsi indietro e non vedere più nessuno dietro di loro.
Anzi, per meglio dire, di non scorgere più la pletora di sostenitori che li acclamavano. Fioccano, insomma, le dimissioni e le prese di distanze nei confronti di due alfieri di centrosinistra e centrodestra i quali, con il passare del tempo, sono divenuti ‘troppo ingombranti’ e di contro ‘poco cool’ (a causa dei loro guai giudiziari, ma non unicamente) per entrambi gli schieramenti d’appartenenza.
Anzi, per meglio dire, di non scorgere più la pletora di sostenitori che li acclamavano. Fioccano, insomma, le dimissioni e le prese di distanze nei confronti di due alfieri di centrosinistra e centrodestra i quali, con il passare del tempo, sono divenuti ‘troppo ingombranti’ e di contro ‘poco cool’ (a causa dei loro guai giudiziari, ma non unicamente) per entrambi gli schieramenti d’appartenenza.
Giù dalla torre ambedue, quindi, mentre a Destra provano a ricompattarsi dopo la lacerante fase della lotta interna di potere per designare appunto il candidato a governatore della Calabria e a Sinistra hanno viceversa ripreso a sognare l’impossibile.
Unico ostacolo, tuttavia, la presenza di Oliverio, il quale se si facesse da parte potrebbe favorire un’ampia alleanza che ricalcherebbe il Governo giallorosso.
E a tale riguardo non è sfuggito il richiamo all’unità del professor Francesco Aiello (in corsa per conto del Movimento Cinque Stelle) al favorito del Pd Pippo Callipo e i suoi. Operazione che potrebbe favorire la creazione di un fronte compatto, quantomeno competitivo.
Un bel salto in avanti per chi, solo fino a una manciata di giorni or sono, sembrava in campo soltanto per onor di firma e adesso, invece, spera almeno di avere le fiches per chiamare banco.