di Danilo Colacino – I 57 giorni che ci separano dal voto per le Regionali sono un lasso di tempo molto evocativo, ma per ben altri motivi, nella storia italiana. Sta di fatto, però, che tanti ne mancano a quel fatidico 26 gennaio, giorno fissato per le elezioni.
“Una data che – dicevano per giunta sbagliando in estate alcuni big della politica locale – non è sicuro non sia anticipata a fine novembre (quando peraltro era fissata la scadenza naturale della legislatura, ndr)”. Ebbene, pare proprio che i partiti non siano pronti. Neppure adesso, intendiamo. Figuriamoci in agosto.
“Una data che – dicevano per giunta sbagliando in estate alcuni big della politica locale – non è sicuro non sia anticipata a fine novembre (quando peraltro era fissata la scadenza naturale della legislatura, ndr)”. Ebbene, pare proprio che i partiti non siano pronti. Neppure adesso, intendiamo. Figuriamoci in agosto.
E a chi nel centrodestra lunedì scorso annunciava ufficializzazioni di candidature nel weekend, ‘vedasi o meglio leggasi’ Capitan Salvini che parlava di un incontro con il Cav e la sempre più rampante Meloni fissato per oggi, sono i fatti a dire il contrario. Ma ormai manca poco, si ribatterà. E grazie, qui si rischia di battere il record di Agazio Loiero che nel 2005 scese in campo per davvero solo un mese e mezzo prima dell’appuntamento con le urne. In uno scenario assai diverso, tuttavia.
Attenzione quindi all’effetto Thriller (qui nel senso del brano di Michael Jackson) con Mario Oliverio e i suoi che, ringraziando Lega e soci da una parte e Pd e M5s dall’altra, arrivano persino a cullare il sogno proibito. Chissà, però, che come sembra più logico alla fine della fiera tutto non si concluda come nel video dell’indimenticato Re del Pop. Ma con l’effetto trilling, appunto. E più eccitante di così per chi già era nella ‘bara politica’, si muore.