L’editoriale: se il Covid esplode in Africa e Medioriente, come si salvaguarderanno Italia e Calabria dai migranti?

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di Danilo Colacino – La grande paura di due bombe pronte a esplodere vicino all’Italia e alla Calabria, in particolare, che in una fase ancora emergenziale – dovuta come ovvio alla pandemia da Coronavirus in atto – nessuno pare aver preso in debita e tempestiva considerazione: il vaglio del flusso migratorio da Africa e territori instabili del Medio Oriente in caso di esplosione del Covid-19 anche lì.

E già, perché se il continente ‘nero’, l’Africa (definita così anche nel nuovo De Mauro), si sta mantenendo pressoché al riparo dal Sars-Cov-2 con sole 450 vittime su una popolazione complessiva di circa 1 miliardo e 317 milioni di persone dunque pari a un coefficiente di vari zero virgola zero periodico prima di ‘incontrare’ qualche numero di segno positivo, lo stesso non si può  purtroppo dire della fascia Sud eurasiatica.

E già, perché se il continente ‘nero’, l’Africa (definita così anche nel nuovo De Mauro), si sta mantenendo pressoché al riparo dal Sars-Cov-2 con sole 450 vittime su una popolazione complessiva di circa 1 miliardo e 317 milioni di persone dunque pari a un coefficiente di vari zero virgola zero periodico prima di ‘incontrare’ qualche numero di segno positivo, lo stesso non si può  purtroppo dire della fascia Sud eurasiatica.

Area, spesso indicata alla stregua di una polveriera per i suoi incessanti conflitti politici e religiosi, che oltre nel flagellato Iran sta registrando un’impennata di casi in tutta la regione con ormai diverse migliaia di decessi (di cui però solo una parte tutto sommato esigua al di fuori del vecchio Impero persiano).

Ma cosa accadrebbe, invece, se la situazione in modo improvviso deflagrasse nelle due realtà geografiche per così dire in contatto con il Mezzogiorno del Belpaese? Semplice: che si ‘riverserebbero’ sulle coste meridionali, e calabresi soprattutto, migliaia di poveri disperati potenzialmente portatori del Virus.

Gente che si metterebbe in viaggio ancora una volta all’indirizzo dell’Europa in barba a ogni divieto di spostamento in vigore in quasi tutto il mondo civilizzato.

Ecco perché, rimanendo allibiti di fronte a un’accusa di razzismo, ci poniamo il dubbio se le autorità italiane stiano pensando a un’eventuale  ‘cintura’ protettiva anti-migranti, nella circostanza da Coronavirus, nel Mediterraneo. 

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