di Manuela Lardieri – “Siamo eroi ma senza medaglia. Non ci mettono nella condizione di migliorare la qualità del soccorso”. Il personale sanitario del 118, esasperato dalla mancata erogazione da parte dell’Asp delle indennità previste per l’emergenza Covid, nonostante la contrattazione portata a termine lo scorso mese di maggio, ha manifestato il suo dissenso davanti alla Cittadella regionale. A questa problematica si aggiunge quella del mancato pagamento del premio di produttività e del blocco degli straordinari che non vengono liquidati dallo scorso mese di agosto. Inoltre, resta sempre forte la contrarietà alla restituzione dell’indennità aggiuntiva richiesta dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
“Il nostro lavoro è una missione”
“Il nostro lavoro è una missione”
Hanno indossato la divisa di soccorritore, un lavoro svolto come una “missione ma che non viene abbastanza tutelato”. Durante la protesta, una delegazione composta da un medico, un infermiere e un autista è stata ricevuta per un confronto dai vertici della struttura commissariale e del dipartimento regionale Tutela della salute. “Ci troviamo da un anno con uno stipendio dimezzato. Tutto ciò ha portato a un esodo dei medici convenzionati con il 118 in altri servizi perché la retribuzione è diversa”. Afferma Maria Rita Foresta, medico del 118 nella postazione di Montepaone. “Noi chiediamo rispetto e legalità. La medicina territoriale – conclude il medico – la facciamo noi.
Un lavoro che richiede un “alto senso di responsabilità, perché abbiamo a cuore i malati calabresi- aggiungono i camici bianchi -, nonostante il contratto regionale valga per tutte le provincie della regione, solo l’Asp di Catanzaro e Crotone non ha erogato l’indennità prevista per l’emergenza Covid. L’Asp ritiene che la nostra indennità sia un indebito oggettivo, questo vuol dire che l’azienda ha il potere di chiedere la restituzione dei soldi. La regione Calabria davanti a questa situazione rimane inerme.”
L’appello del personale 118
Poi l’appello del personale sanitario al commissario della Sanità Guido Longo affinché “si possa chiudere questa triste esperienza del 118 – dichiara un infermiere del 118, Leuzzi Emilio – che ha portato alla sospensione del contratto regionale nelle provincie di Catanzaro e Crotone. In questa situaizone – conclude l’infermiere – bisogna porre rimedio perché l’agire della Pubblica amministrazione deve essere improntato all’applicazione di leggi e regolamenti ispirati a un principio di equità istituzionale”.