Una doppia sfida, dentro e fuori dal Palazzo. Il messaggio di Capodanno di Filippo Mancuso, presidente del consiglio regionale calabrese, non si limita agli auguri “ai calabresi e ai calabresi che, per più ragioni, sono lontani dalla Calabria, per un Anno Nuovo ricco di soddisfazioni”. Mancuso fa infatti cenno alla pandemia che è tornata a mordere, al “frangente critico che viviamo per l’acutizzarsi dei contagi”, spiegando che “si sta facendo di tutto per potenziare i presidi sanitari” ma invitando tutti ad assumersi “la responsabilità di non abbassare la guardia”.
L’autoelogio sulla sanità
L’autoelogio sulla sanità
Non manca l’auspicio di una “buona dose di ottimismo che ci consenta, sentendoci parte di una comunità coesa, di mobilitare le energie per costruire il futuro”. E c’è spazio anche per una sorta di autoelogio per il lavoro di Giunta e Consiglio: “Alle criticità della sanità – sostiene Mancuso – abbiamo iniziato a porre rimedio, approvando in Consiglio regionale un primo provvedimento legislativo di razionalizzazione del sistema (“Azienda zero”) e la legge che ci consentirà di avere a Catanzaro un Polo ospedaliero-universitario d’eccellenza, integrando l’Ospedale Pugliese-Ciaccio con il Policlinico universitario Mater Domini”.
La doppia sfida
Il riferimento alla novità legislativa che riguarda il capoluogo non è casuale, essendo il presidente dell’Assemblea proprio di Catanzaro. Ma il fulcro del suo messaggio è rappresentato dalla “duplice sfida” della legislatura appena avviata. Una è proiettata all’interno e ha l’obiettivo di “fare della Regione un soggetto capace di innescare trasformazioni virtuose”. L’altra guarda all’esterno, alla ricerca di “soluzioni a problemi drammatici come l’impoverimento del capitale umano provocato dalla fuga dei giovani per via del divario di opportunità soprattutto per le nuove generazioni”.
Un milione di persone tra il 2002 e il 2020 ha lasciato il Sud e la Calabria è tra le prime tre regioni per numeri di giovani che emigrano altrove. “Dinanzi ad un esodo incessante e allarmante – conclude Mancuso – bisogna che politica e istituzioni si impegnino per invertire la rotta. Ci aspetta un anno di lavoro intenso. I problemi sono tanti, ma se uniamo forze, passione e combattività, il 2022 potrà essere fecondo di risultati positivi”. I prossimi mesi si incaricheranno di misurare la distanza tra gli auspici e la realtà.
s. pel.