“Gentile magistrato Nicola Gratteri, le scrivo per ringraziarla del lavoro che ha svolto e svolge contro la ‘ndrangheta. Il coraggio che ha dimostrato nello sgominare almeno una parte di questi pericolosi criminali è un esempio per tutti. Il mondo ha bisogno di persone come lei, disposte a proteggere gli altri a costo della vita. Anche per la sua famiglia, non sarà stato facile vivere nella paura di subire attacchi o intimidazioni, “ha fatto vivere le sue figlie, un po’ come se fossero delle prigioniere”, ci ha raccontato la professoressa”. È quanto scrive una studentessa in ‘una lettera di ringraziamento’ inviata al procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Irene, questo il nome dell’alunna, frequenta la classe 3°C di un Istituto di Macerata, nelle Marche.
“L’insegnante – continua la lettera pubblicata dal Resto del Carlino – ogni tanto fermava il video e riflettevamo su quello che lei aveva risposto al giornalista: in particolare tutte quelle volte che ha detto “la paura va dominata: aiutare chi paga il pizzo, le povere vedove torturate dai mafiosi, non ha prezzo”. Provo per lei profonda stima e gratitudine. Grazie”. Irene, con questo semplice gesto decide di farsi portavoce della sua classe, della sua scuola e di tantissimi giovani come lei, che sognano un presente diverso da quello attuale e, soprattutto, in un futuro migliore.
“L’insegnante – continua la lettera pubblicata dal Resto del Carlino – ogni tanto fermava il video e riflettevamo su quello che lei aveva risposto al giornalista: in particolare tutte quelle volte che ha detto “la paura va dominata: aiutare chi paga il pizzo, le povere vedove torturate dai mafiosi, non ha prezzo”. Provo per lei profonda stima e gratitudine. Grazie”. Irene, con questo semplice gesto decide di farsi portavoce della sua classe, della sua scuola e di tantissimi giovani come lei, che sognano un presente diverso da quello attuale e, soprattutto, in un futuro migliore.