Giuseppe Scopelliti, l’ex presidente della Regione Calabria, condannato a 4 anni e 7 mesi di reclusione per falso in bilancio, ha lasciato temporaneamente il carcere per svolgere attività di volontariato nell’associazione Nuova Solidarietà.
Approvata dal Tribunale di sorveglianza, dunque, l’istanza presentata dal suo avvocato, Aldo Labate.
Approvata dal Tribunale di sorveglianza, dunque, l’istanza presentata dal suo avvocato, Aldo Labate.
Scopelliti, condannato per fatti commessi quando era primo cittadino di Reggio Calabria e in prigione dall’aprile 2018, tornerà in carcere all’ora di pranzo.
Scopelliti, esponente di An prima, poi del Popolo della Libertà e infine del Nuovo Centrodestra, ha chiesto e ottenuto il permesso di lavoro in ragione della sua condotta in carcere, dove si sarebbe distinto per l’impegno in alcune attività di volontariato, curando l’allestimento di una biblioteca e organizzando manifestazioni sportive fra i detenuti.
La condanna e’ scaturita in seguito al cosiddetto “caso Fallara” dal nome dell’ex dirigente dell’assessorato comunale al Bilancio, Orsola Fallara, nominata da Scopelliti nella carica, che si suicido’ ingerendo acido muriatico, dopo essere stata messa sotto accusa per un buco nei conti dell’ente. La condanna a 6 anni di reclusione in primo grado giunse nel 2010 quando Scopelliti era governatore della Calabria. In primo grado era stato ritenuto colpevole anche del reato di abuso d’ufficio, poi caduto in prescrizione. Per effetto della legge Severino, Scopelliti si dimise dalla carica di presidente della giunta regionale, in attesa del processo d’appello che il 22 dicembre 2016 lo vide condannato a 5 anni. Condanna poi ridotta a 4 anni e 7 mesi in Cassazione nell’aprile dello scorso anno per effetto della prescrizione del reato di abuso d’ufficio.