Libri: “Le rughe del sorriso” di Abate negli Oscar 451 Mondadori

Esce oggi nella nuova edizione Oscar 451 della Mondadori “Le rughe del sorriso” di Carmine Abate​. Sahra, protagonista del romanzo, è una giovane somala che si muove nel mondo con eleganza e fierezza ed è accesa, sotto il velo, da un sorriso enigmatico e luminoso.

Vive con la cognata Faaduma e la nipotina Maryan nel centro di seconda accoglienza di un paese in Calabria, finché un giorno sparisce, lasciando tutti sgomenti e increduli. A mettersi sulle sue tracce, “come un investigatore innamorato”, è il suo insegnante di italiano, Antonio Cerasa, che mentre la cerca ne ricostruisce la storia segreta e avvincente, drammatica e attualissima: da un villaggio di orfani alla violenza di Mogadiscio, dall’inferno del deserto e delle carceri libiche fino all’accoglienza in Calabria. Anche quando tutti, amici compresi, sembrano voltargli le spalle, Antonio continua con una determinazione incrollabile la sua ricerca di Sahra e di Hassan, il fratello di lei, geologo misteriosamente scomparso.  Dopo aver raccontato l’emigrazione italiana in Europa e nel mondo, Carmine Abate affronta di petto la drammatica migrazione dall’Africa verso l’Italia e lo fa con un romanzo corale e potente. Sahra, la giovane somala che anima il romanzo con la sua presenza (non meno che con la sua assenza), è un personaggio memorabile, destinato a rimanere definitivamente nella galleria dei grandi personaggi letterari femminili. Con naturalezza e autorevolezza, come accade solo con i grandi scrittori, Carmine Abate sa portarci nel cuore della Storia dei nostri giorni, là dove si decide il destino di tutti. E sa coinvolgerci senza artifici ideologici, moralismi o compiacimenti letterari, restituendoci un sentimento del mondo che – malgrado tutto – si apre alla meraviglia di esistere. Carmine Abate è nato nel 1954 a Carfizzi, un paese albanofono della Calabria. Emigrato da giovane ad Amburgo, oggi vive a Besenello, in Trentino. Come narratore ha esordito in Germania con Den Koffer und weg! (1984). Ha pubblicato tre libri di racconti, Il muro dei muri (1993), Vivere per addizione e altri viaggi (2010) e Il banchetto di nozze e altri sapori (2016), la raccolta di “poesie & proesie” Terre di andata (1996 e 2011), il saggio I germanesi (1986 e 2006) con Meike Behrmann e i romanzi: Il ballo tondo (1991), La moto di Scanderbeg (1999), Tra due mari (2002), La festa del ritorno (2004, premio selezione Campiello, nuova edizione 2014), Il mosaico del tempo grande (2006), Gli anni veloci (2008), La collina del vento (premio Campiello 2012), Il bacio del pane (2013), La felicità dell’attesa (2015) e L’albero della fortuna (2019). I suoi libri, vincitori di numerosi premi, sono tradotti in Francia, Stati Uniti, Germania, Olanda, Grecia, Portogallo, Albania, Kosovo, Giappone e in arabo.

Vive con la cognata Faaduma e la nipotina Maryan nel centro di seconda accoglienza di un paese in Calabria, finché un giorno sparisce, lasciando tutti sgomenti e increduli. A mettersi sulle sue tracce, “come un investigatore innamorato”, è il suo insegnante di italiano, Antonio Cerasa, che mentre la cerca ne ricostruisce la storia segreta e avvincente, drammatica e attualissima: da un villaggio di orfani alla violenza di Mogadiscio, dall’inferno del deserto e delle carceri libiche fino all’accoglienza in Calabria. Anche quando tutti, amici compresi, sembrano voltargli le spalle, Antonio continua con una determinazione incrollabile la sua ricerca di Sahra e di Hassan, il fratello di lei, geologo misteriosamente scomparso.  Dopo aver raccontato l’emigrazione italiana in Europa e nel mondo, Carmine Abate affronta di petto la drammatica migrazione dall’Africa verso l’Italia e lo fa con un romanzo corale e potente. Sahra, la giovane somala che anima il romanzo con la sua presenza (non meno che con la sua assenza), è un personaggio memorabile, destinato a rimanere definitivamente nella galleria dei grandi personaggi letterari femminili. Con naturalezza e autorevolezza, come accade solo con i grandi scrittori, Carmine Abate sa portarci nel cuore della Storia dei nostri giorni, là dove si decide il destino di tutti. E sa coinvolgerci senza artifici ideologici, moralismi o compiacimenti letterari, restituendoci un sentimento del mondo che – malgrado tutto – si apre alla meraviglia di esistere. Carmine Abate è nato nel 1954 a Carfizzi, un paese albanofono della Calabria. Emigrato da giovane ad Amburgo, oggi vive a Besenello, in Trentino. Come narratore ha esordito in Germania con Den Koffer und weg! (1984). Ha pubblicato tre libri di racconti, Il muro dei muri (1993), Vivere per addizione e altri viaggi (2010) e Il banchetto di nozze e altri sapori (2016), la raccolta di “poesie & proesie” Terre di andata (1996 e 2011), il saggio I germanesi (1986 e 2006) con Meike Behrmann e i romanzi: Il ballo tondo (1991), La moto di Scanderbeg (1999), Tra due mari (2002), La festa del ritorno (2004, premio selezione Campiello, nuova edizione 2014), Il mosaico del tempo grande (2006), Gli anni veloci (2008), La collina del vento (premio Campiello 2012), Il bacio del pane (2013), La felicità dell’attesa (2015) e L’albero della fortuna (2019). I suoi libri, vincitori di numerosi premi, sono tradotti in Francia, Stati Uniti, Germania, Olanda, Grecia, Portogallo, Albania, Kosovo, Giappone e in arabo.
Redazione Calabria 7

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