“Quando ti presenti alla pubblica opinione cittadina come un movimento che si pone come obiettivo il cambiamento dell’agire politico alimentando speranze e illusioni tutto diventa molto difficile quando, alla prova pratica, non solo dimostri di agire politicamente come han sempre fatto tutti ma, addirittura, li superi in spregiudicatezza, sete di potere e attaccamento alla poltrona. E quando te lo si fa notare parte l’ordine dall’alto di dare fuoco alle polveri del ‘dossieraggio’ spostando il dibattito dalle questioni politiche a quelle personali”. Questa l’ennesima risposta del gruppo Lega Catanzaro che si scaglia ancora contro il movimento Cambiavento nel quarto atto dello scontro a colpi di comunicati che sta andando in scena negli ultimi giorni.
“Che fine hanno fatto la superiorità morale e le battaglie di Cambiavento?”
“Che fine hanno fatto la superiorità morale e le battaglie di Cambiavento?”
“Ovviamente – si legge ancora nella nota del Carroccio – se rimandiamo al mittente le loro accuse nei nostri confronti di fare politica per ‘esigenze familiari’ li invitiamo a guardare meglio al loro interno dove gli ‘affari di famiglia’ sicuramente non mancano.
E se nessuno di noi deve rendere conto a Cambiavento delle proprie scelte politiche personali, sempre dettate dall’intimo convincimento di fare ed agire per il bene della città, noi qualche domanda a Cambiavento movimento, non certo ai suoi componenti, ci sentiamo di porle.
Che fine ha fatto la presunta superiorità morale di un movimento, Cambiavento, nato per cambiare il destino della città ma che di fatto ha cambiato, in meglio, soltanto qualche conto in banca dei suoi rappresentanti? E che fine hanno fatto le battaglie di Cambiavento per cambiare la politica in città quando poi si è accettato qualsiasi compromesso con esponenti storici del centro destra cittadino e regionale, ultimo in ordine di tempo l’ex sottosegretario Pino Galati, pur di mantenere le poltrone?”
“Si ergono a censori degli altri, poi dimostrano contraddittorietà”
“Ma, dove Cambiavento ha veramente deluso, in assoluto, è nella gestione della cosa pubblica, da sempre tallone di Achille per chi si cimenta con la difficile arte di governo, dove gli alfieri duri e puri del movimento non si sono fatti scrupoli nell’affidare importanti incarichi ai loro amici tanto che essersi candidato con il loro movimento sembrerebbe essere la conditio sine qua non per essere parte attiva nella gestione diretta della cosa pubblica.
Ecco, questi signori che si ergono a censori degli altri poi, ovviamente, nella vita reale dimostrano tutta la loro pochezza e contraddittorietà.
A noi – conclude la nota – altro non resta che continuare a fare opposizione nel nome e per conto di tutti quei catanzaresi che non si riconoscono in una parte politica, sempre più piccola e marginale in città, che di fatto ha trasformato la casa di tutti in uno stipendificio che non produce alcun risultato amministrativo ed in termini di servizi per i cittadini catanzaresi”.
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