Migliorare l’ambiente, specie laddove – ancora oggi – si commettono alcuni errori. Questo l’obiettivo dell’operazione di polizia ambientale avviata a livello regionale che punta anche a rendere la Calabria ancora più attrattiva. Il procuratore capo della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo è intervenuto nel corso della puntata odierna di Linea Blu, su Rai1.
“L’estate scorsa – ha esordito Falvo – si erano manifestati, in maniera evidente, alcuni problemi che riguardavano proprio la salute del mare. A seguito di tutta una serie di denunce, abbiamo cercato di capire, innanzitutto, quali fossero queste problematiche e da cosa derivasse l’inquinamento, per poter acquisire tutta una serie di dati da fornire alle amministrazioni locali, per risolvere il problema. Inoltre, abbiamo avviato una mega task force – composta innanzitutto dalle forze di polizia giudiziaria che si occupano ogni giorno della tutela dell’ambiente e dell’inquinamento del mare (la Capitaneria di porto, la Guardia di finanza, l’Arma dei carabinieri – e tutta una serie di altri soggetti che ci hanno dato una mano a capire quale fosse il fenomeno”. Prezioso, però, si è rivelato anche il contributo fornito dalla scienza, attraverso la quale “siamo poi andati un po’ più a fondo, mappando per la prima volta tutta la rete della depurazione”.
“L’estate scorsa – ha esordito Falvo – si erano manifestati, in maniera evidente, alcuni problemi che riguardavano proprio la salute del mare. A seguito di tutta una serie di denunce, abbiamo cercato di capire, innanzitutto, quali fossero queste problematiche e da cosa derivasse l’inquinamento, per poter acquisire tutta una serie di dati da fornire alle amministrazioni locali, per risolvere il problema. Inoltre, abbiamo avviato una mega task force – composta innanzitutto dalle forze di polizia giudiziaria che si occupano ogni giorno della tutela dell’ambiente e dell’inquinamento del mare (la Capitaneria di porto, la Guardia di finanza, l’Arma dei carabinieri – e tutta una serie di altri soggetti che ci hanno dato una mano a capire quale fosse il fenomeno”. Prezioso, però, si è rivelato anche il contributo fornito dalla scienza, attraverso la quale “siamo poi andati un po’ più a fondo, mappando per la prima volta tutta la rete della depurazione”.
Falvo ha concluso: “Speriamo di aver invertito la rotta, a tutela del turismo e delle bellezze naturali calabresi. Una cosa è certa: noi non demorderemo”.
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