di Martina Gareri – “Quello che “Lisistrata” cerca di portare avanti, in un modo un po’ visionario, è che la guerra non serve, la guerra tra eserciti non ha mai risolto nulla e tantomeno la guerra tra uomo e donna”. Questo il messaggio che Amanda Sandrelli porterà in scena al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme e al Teatro Comunale di Catanzaro, rispettivamente il 27 e il 28 gennaio, con “Lisistrata” di Aristofane, con l’adattamento della regia di Ugo Chiti. “Questo messaggio viene portato in una chiave farsesca – dichiara la Sandrelli -, ridicolizza quel maschilismo sbandierato, evidente dalla cronaca, dalla quantità di femminicidi che avvengono quotidianamente. E – incalza ancora –, sebbene qualche passo avanti negli anni sia stato fatto, dobbiamo ancora combattere un modo maschilista”.
Leggerezza e profondità
Leggerezza e profondità
“Il teatro è un mezzo per fare immedesimare, sentire, vivere sulla propria pelle una storia che ci viene raccontata – aggiunge la Sandrelli – e Aristofane è molto bravo. L’opera è raccontata in un modo così leggero che la rende molto fruibile, una leggerezza di cui tutti abbiamo bisogno, soprattutto in questo periodo, c’è la farsa ma anche una profondità e una poesia nei personaggi che non sono solo macchiette, Ugo Chiti ha dato uno spessore a tutti, nessuno di loro è superficiale”.
Uomo e donna uno a fianco all’altra
“Sono contenta di portare in giro questo spettacolo – conclude l’attrice – e vedere in sala quando si accendono le luci la gente contenta, che si è divertita e che ha avuto un momento di commozione, di tenerezza. Chiti ha trasferito nella seconda parte della commedia un cambiamento in cui si evince un grande barlume di speranza, in cui l’uomo e la donna camminano l’uno di fianco all’altra ed è quello che auguro ai miei figli, che possano camminare a fianco ad una donna senza stare né avanti né indietro”.