Lo strano caso degli autisti regionali resi ‘fannulloni per caso’ dall’ente

agricoltori e allevatori

di Danilo Colacino – Vorrebbero non starsene con le mani in mano gli autisti in forza alla Regione – nella pianta organica originaria una ventina in tutto, ovvero uno per Dipartimento – ma pare che in forza di un Regolamento approvato con la delibera di Giunta (Dgr) n. 74 del 19 febbraio scorso non avranno più tanto da fare. E stavolta sono essi stessi a non starci, perché non gli va di sentirsi dare pure dei ‘fannulloni’ per colpe che nell’occasione sembrano proprio non avere.

Anzi, tutt’altro. Semmai sono da considerarsi per così dire vittima di un provvedimento che ne limita sensibilmente le funzioni e li inquadra in un organico parecchio eterogeneo, formato da dipendenti di categoria A, B1 e B3, in cui possono rientrare pure quanti non avrebbero la specifica qualifica.

Anzi, tutt’altro. Semmai sono da considerarsi per così dire vittima di un provvedimento che ne limita sensibilmente le funzioni e li inquadra in un organico parecchio eterogeneo, formato da dipendenti di categoria A, B1 e B3, in cui possono rientrare pure quanti non avrebbero la specifica qualifica.

Meglio non fare confusione. I conducenti delle auto dell’ente con sede nella Cittadella di Germaneto sono entrati – loro malgrado – nell’occhio del ciclone per via delle asserzioni, peraltro al vaglio delle autorità competenti, dell’ex capo della Protezione Civile Carlo Tansi. Ma, attenzione, quella vicenda non c’entra alcunché con questa, considerato che si parla di unità assolutamente non a disposizione della Prociv bensì – come premesso – assegnate a tutti i Dipartimenti.

Cos’è successo. Di recente c’era stata una proposta, che però avrebbe comportato un declassamento e una cospicua perdita di spettanze dei diretti interessati, per costituire una struttura unica degli autisti. Il loro rifiuto, però, ha comportato il successivo atto di un paio di mesi fa, di cui nessuno pare essere contento.

Il contenuto della Dgr della…discordia. La determina 74, che sintetizziamo per ovvi motivi, dispone che: “La gestione dei veicoli è demandata direttamente e in via esclusiva al settore Economato, Logistica, Servizi Tecnici, Provveditorato, Autoparco e Burc”. Ed ancora, sancisce: “La richiesta di utilizzo va inoltrata al coordinatore dell’Autoparco almeno tre giorni prima al fine di compiere le attività preventive all’assegnazione del mezzo”. Si legge poi: “Nessun atto prodromico è garantito se la partenza non è programmata e i rifornimenti sono a carico del responsabile (il capofficina, ndr) con scheda carburante fornita al conducente solo in caso di necessità”. Senza dimenticare gli obblighi degli autisti di “verificare preliminarmente l’affissione di permessi e pass richiesti per esigenze di servizio sui parabrezza delle vetture prese in consegna; di parcheggiare le auto nel garage della Cittadella al rientro con relativa consegna delle chiavi al coordinatore dell’autoparco, a cui spetta peraltro di controllare l’osservanza di tali prescrizioni da parte di chi usa la macchina, quando si arriva a Germaneto entro il canonico orario d’ufficio ovvero al personale della vigilanza, previo avviso telefonico, allorché il ritorno è alla sera o di notte”.

Le nuove statuizioni che non sono andate giù ai vari direttori generali. I dg non hanno fatto salti di gioia nell’apprendere quanto stabilito, condividendo unanimemente un documento – sentiti anche i dirigenti di Settore – per sollevare una serie di obiezioni sulla ‘contestata’ Delibera. Ma niente. I dg del Personale Bruno Zito e dell’Autoparco Ernesto Forte, destinatari dei ‘poteri decisionali’, hanno fatto spallucce in sostanza confermando il contenuto del testo.

Disposizioni che di fatto diminuiscono il lavoro dei conducenti e aumentano i costi. Ma perché il disciplinare riassunto in breve sarebbe sinonimo di un calo delle consuete occupazioni quotidiane degli autisti e, come se non bastasse, farebbe pure lievitare le spese? Semplice: Nessuno di loro è più assegnatario di un mezzo fisso, ma viene impiegato a rotazione, mentre prima bastava una semplice chiamata anche solo pochi minuti prima della sopravvenuta esigenza per fargli accompagnare ovunque servisse dirigenti – e funzionari incaricati di servizio – che continuano a spostarsi, anche e soprattutto ad horas e quindi senza planning a 3 giorni, inoltrando poi le relative richieste di rimborso per gli esborsi a cui vanno incontro. Altro che spending review con la gran parte degli autisti i quali, per tanto tempo al giorno, ‘ciondolano’ senza costrutto (leggasi privi di funzioni e mansioni precipue) fra corridoi e stanze varie della Cittadella.

Capitolo governatore, assessori, presidenti di Commissione e consiglieri o altre figure a cui sono eventualmente attribuite ‘funzioni speciali’. Sono anni che tutti, o quasi, si riempiono la bocca con il contenimento della spesa pubblica. E come non sottoscrivere tale appello! Ma allora ci permettiamo di chiedere il motivo per cui dal governatore ai presidenti di Commissione, passando per gli assessori e i consiglieri o altre figure a cui sono eventualmente attribuite ‘funzioni speciali’, nessuno utilizza i mezzi di servizio, potendo ricorrere ad auto, anche di grossa cilindrata, e autista privati? Ci si chiede, insomma, quale sia la ragione per stabilire un rimborso extra di diverse migliaia di euro – per giunta decurtato dopo scandali vari e situazioni al limite del paradossale, per la verità in passato verificatisi in molte realtà del territorio nazionale e dunque non solo in Calabria – a uomini politici che potrebbero o, meglio, dovrebbero spostarsi a bordo delle macchine dell’ente salvo esigenze di tutela del singolo garantita attraverso vetture blindate e due, o persino più, agenti di scorta.

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