Diciassette alunni di varie scuole di Calabria e Sicilia hanno animato un “ponte gastronomico” per uscire anche simbolicamente dal lockdown: il pretesto, per dir così, è stato incarnato da un concorso svoltosi online e denominato “Il piatto del deconfinamento”.
L’IDEA
L’idea era di poter fare ricorso alla cucina “povera”, realizzando un piatto semplice, poco costoso, che fosse cotto o crudo, salato o dolce, che potesse però essere mangiato in qualsiasi angolo del pianeta, tenendo conto delle restrizioni alimentari vigenti nelle varie culture e religioni.
A promuovere l’iniziativa, l’Institut Français di Palermo in collaborazione con Unione Regionale Cuochi Calabria, l’Associazione Provinciale Cuochi Catanzaresi e l’Unione Regionale Cuochi Sicilia, tutti appartenenti alla Federazione Italiana Cuochi.
VIDEO-PORTATE
I piatti in concorso andavano realizzati, intitolati (con un “gioco di parole” in italiano e in francese che richiamasse in qualche modo la quarantena forzata subita) e messi sul web, con una presentazione non più lunga di 5 minuti effettuata indossando la divisa da cuoco e rispettando ogni prescrizione igienica. Fra gli altri requisiti richiesti, la descrizione del contesto in cui s’immaginava di condividere la pietanza.
A coordinare la manifestazione forte di una giuria scientifico/linguistica guidata da Valerie Le Galcher Baron, addetta alla cooperazione linguistica per l’Ambasciata di Francia che da anni gira Calabria e Sicilia palmo a palmo il presidente dell’Associazione provinciale cuochi catanzaresi Domenico Origlia.
La giuria tecnica internazionale incaricata di valutare i video al suo interno vantava esperti come la pastry chef siciliana Sara Cucchiara e lo chef e presidente dell’Unione regionale cuochi Calabria Carmelo Fabbricatore, in categorie regionali differenti.
I VINCITORI
A trionfare, per la Calabria Christian Falvo dell’IPSSAR “L. Einaudi” di Lamezia Terme (CZ) col piatto “Un Raggio di Speranza”; per la Sicilia, Salvatore Austero dell’IPSIA “F. Ferrara” di Mazara del Vallo (TP) con “Cuisintena, L’oeuf de la vie”.
(ma.me.)